DDL GELMINI: IL MONDO UNIVERSITARIO NON E' RAPPRESENTATO DAI RETTORI

Roma -

Nei prossimi mesi il DDL Gelmini, la tanto "sospirata riforma" dell'Università andrà alla discussione palrmentare.

Mentre i Rettori plaudono in cambio di finanziamenti per non fallire, la comunità universitaria tutta prende le distanze attraverso associazioni e sindacati del settore e reclama il pronunciamento degli atenei. Di seguito il testo del documento uscito dalla riunione nazionale del 27 novembre a Roma.

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ADI, ADU, AND, ANDU, APU, CIPUR, CISAL, CISL-Universita', CNU, CNRU,
CONFSAL, FLC-CGIL, RDB-CUB, SNALS-Docenti Universita', SUN, UDU,
UGL-Universita' e Ricerca, UILPA-UR

  Il DDL su "Norme in materia di organizzazione delle universita', ..."
presentato dal Governo al Senato e' stato elaborato in quasi un anno in
sintonia con la CRUI e senza una reale consultazione delle Rappresentanze
sindacali e delle Organizzazioni universitarie.
  Il DDL pone finalmente per iscritto le intenzioni del governo su quelli
che sono ritenuti i nodi centrali della organizzazione e della gestione del
Sistema universitario.
  Le soluzioni proposte, a nostro avviso, non consentono il rilancio
dell'Universita' pubblica come Istituzione strategica per il progresso
culturale, sociale ed economico del Paese, anche per la mancanza di
adeguati investimenti.

  Del DDL si evidenziano i seguenti punti sui quali siamo particolarmente
critici:

- l'Universita' pubblica non viene piu' indicata come "sede primaria della
ricerca";
- l'autonomia del Sistema universitario viene svuotata sia a livello locale
sia a livello centrale, concentrando in poche mani (il Rettore e il
Consiglio di Ammnistrazione) il potere di gestione degli Atenei e
assoggettando il Ministero competente a quello dell'Economia;
- i previsti meccanismi concorsuali potrebbero addirittura accentuare il
localismo, senza eliminare i casi di nepotismo e senza premiare il merito;
- i problemi del precariato vengono aggravati con l'aggiunta del
ricercatore a tempo determinato alle attuali innumerevoli figure a termine,
invece di procedere alla loro totale sostituzione con un'unica figura
pre-ruolo, dotata di autonomia e responsabilita' diretta di progetti di
ricerca;
- assenza di qualsiasi riferimento al destino degli attuali ricercatori di
ruolo;
- assenza di qualsiasi riferimento alla rappresentanza e al destino del
personale tecnico-amministrativo;

- la nuova figura del "direttore generale" rischia di sovrapporsi a quella
del rettore;
- le indicazioni sul diritto allo studio risultano generiche.

  Nelle singole sedi saranno indette Assemblee per discutere e approfondire
i contenuti del DDL.

  Il 15 gennaio 2010 torneremo a riunirci a Roma per valutare gli sviluppi
della situazione, tenendo anche conto dell'esito della Assemblee di Ateneo.
Conseguentemente si decideranno le iniziative piu' adeguate. Inoltre si
programmeranno gli incontri con le Forze politiche e i Gruppi parlamentari.

Roma, 27 novembre 2009