GLI SMEMORATI E GLI ACCORDI A PERDERE

Trieste -

La CGIL in questi giorni sta organizzando – a livello nazionale – una “campagna per richiedere la restituzione della trattenuta del 2,50% per il personale in regime di TFR”.

Quegli smemorati della CGIL dimenticano che il 29/07/99 (insieme a CISL, UIL, CONFSAL, UGL ed altri sindacati pseudo autonomi) hanno firmato l’Accordo quadro nazionale in materia di trattamento di fine rapporto e di previdenza complementare per i dipendenti pubblici (che vi invitiamo a leggere dal sito governativo: 

www.aranagenzia.it/index.php/contrattazione/contratti-quadro/altro/tfr-e-previdenza-complementare/contratti/1831-aqn-in-materia-di-tfr-e-di-previdenza-complementare-per-i-dipendenti-pubblici

nel quale proprio loro hanno previsto e sottoscritto quanto oggi denunciano come irragionevole e discriminante.

In poche parole, la consueta Compagnia delle Opere Sindacali ha introdotto una brutta copia di quello che nel settore privato è il TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Infatti, nel settore privato il TFR è a totale carico del datore di lavoro, ma nel pubblico ciò avrebbe significato un aumento di stipendio dato che – Codice Civile alla mano - sarebbe dovuta sparire la ritenuta 2,5%.

Ma… ecco la gran furbata della Compagnia delle Opere, assai preoccupati di non disturbare il Governo di turno. Nell’art. 6, 2° comma, scrivono che “Per assicurare l’invarianza della retribuzione complessiva netta e di quella utile ai fini previdenziali… la retribuzione lorda viene ridotta… e contestualmente viene stabilito un recupero in misura pari alla riduzione…”.

Vi tralasciamo il resto del comma, scritto in modo da renderlo comprensibile solo a poche menti “ben allenate” nella sottoscrizione di accordi di m…. Quel che conta è sapere che l’accordo sindacale grazie all’arzigogolato meccanismo contabile, fa rimanere, in busta paga, una “ritenuta” del 2,5% allo scopo di non dover riconoscere alcun aumento stipendiale ai lavoratori!

Ed ora vi dicono di star pronti a far ricorso; anzi, vi dicono di esser lesti… c’è da perdere gli arretrati!

A ciascuno di noi il dovere di esercitare la memoria, perché solo ricordando possiamo capire come sia stato possibile cadere così in basso.

Unione Sindacale di Base – Università di Trieste