RdB UNIVERSITA' E USI/RdB RICERCA PIEMONTE: CARO MUSSI TI SCRIVO...

Milano -

On. Fabio Mussi                                                                                                                         
Ministro dell'Università

e della Ricerca

 

Oggetto: osservazioni  RdB/CUB Università e USI/RdB-Ricerca del Piemonte.

Gentile sig. Ministro,

esaminato il patto per l’Università e la Ricerca da Lei emesso recentemente, non possiamo che constatare con rammarico che viene perseguita con accanimento la politica che ha portato negli ultimi 15 anni l’università e la Ricerca a perdere la sua funzione prioritaria di strumento per lo sviluppo socio-culturale  della Nazione.

 Premesso che concordiamo sulla necessità di riordinare il sistema universitario che ha causato una proliferazione eccessiva di corsi di laurea, aumentandone i costi e le differenze qualitative tra gli Atenei, crediamo che però le cause principali di tale situazione siano diverse da quelle da Lei evidenziate.

 Riteniamo che una elevata responsabilità sia da individuare nella tanto decantata autonomia universitaria, utilizzata quasi esclusivamente per ottenere risultati economici, dimenticandosi di quelli qualitativi.

Nella convinzione che le risorse umane siano fondamentali per il funzionamento degli Enti, riteniamo sia  inopportuno insistere ad imporre ossessionanti limiti nelle spese di gestione del Personale.

 Aggiungiamo che l’ormai  quasi fisiologico definanziamento pubblico dell’Università e della Ricerca, sia in netta contrapposizione con le continue dichiarazione d’intenti che evidenziano la necessità di aumentare gli investimenti in Università e Ricerca.

 In proposito vogliamo evidenziare l’incompatibilità anche lessicale delle parole risparmio/investimento : non può essere definita politica di investimenti, quella che si  limita ad imporre risparmi di spesa .

Pur condividendo  la necessità di utilizzare strumenti di valutazione più congrui del sistema universitario, possiamo ritenere che l’istituzione di un organo di controllo del funzionamento degli Atenei (L’ANVUR) può esserlo a condizione che i criteri utilizzati nella valutazione degli Atenei e dei Centri siano oggettivi e valgano uniformemente sul territorio nazionale,  nel rispetto delle necessità presenti .

Deve essere aborrito un sistema di controllo legato alle autonomie universitarie ed alle loro baronie, così come è stato effettuato in questi anni, in cui i limitati finanziamenti pubblici sono stati ripartiti con criteri clientelari e baronali.

Conferma di tale tendenza la stiamo avendo nella gestione autonoma dei test di accesso ai corsi di laurea, che gli Atenei italiani stanno utilizzando in maniera disomogenea e clientelare, facendo  perdere credibilità al nostro sistema universitario e limitando il diritto costituzionale all’istruzione.

Nel merito di quest’ultimo problema ribadiamo la necessità di estendere a tutti gli Atenei italiani un’unica modalità di accesso agli Studenti, limitandone contemporaneamente i costi.

Altro capitolo riguarda l’insufficiente interpretazione della direttiva Nicolais sulla stabilizzazione dei precari, che non permette la stabilizzazione del personale precario degli Atenei e dei Centri di Ricerca.

Ribadiamo a tale scopo la necessità di avere a disposizione strumenti che permettano la stabilizzazione  del personale operante negli Enti universitari e di ricerca, formato in gran parte da  CO.CO.CO. e Assegnisti di Ricerca che svolgono da Anni attività organica al loro funzionamento.

In conclusione, nell’augurarLe di svolgere con soddisfazione il proprio incarico istituzionale, la salutiamo auspicando che le presenti osservazioni siano positivamente accolte.

RdB/CUB-Università/Piemonte           e       USI/RdB/Piemonte