24-25 NOVEMBRE: PRESIDIO IN PIAZZA MONTECITORIO. LE FOTO

Roma -


24/25 NOVEMBRE:

MOBILITAZIONE CONTRO LA "RIFORMA" DI BARONI E

CONFINDUSTRIA

FERMIAMO IL GOLPE  CONTRO

L’UNIVERSITA’PUBBLICA !!!


Nei giorni 24 e 25 novembre, i signori deputati della Camera, sono chiamati a discutere e votare la distruzione dell’Università Pubblica. Denunciamo con forza la vergogna di una riforma assassina che deve essere fermata perché espressione di un governo che non è più in piedi !!!

Denunciamo l’assurdo tradimento di parlamentari che invece di difendere l’interesse pubblico e servire la Costituzione si piegano alle logiche padronali che mettono a profitto i beni comuni e le istituzioni pubbliche. Ritorniamo a dire che non ci meraviglia tutto questo perché la riforma dell'Università è un pezzo importante del disegno (bipartisan) più generale di smantellamento di tutte le Amministrazioni Pubbliche che denunciamo e combattiamo da anni.

 

A pagare sono gli studenti e i lavoratori di oggi e di domani.

 

Stiamo già subendo una Università devastata dai tagli di bilancio, impossibilitata a funzionare senza il lavoro volontario e precario. Denunciamo da tempo l’Università rappresentata e governata da una casta che porta su di sé non solo la responsabilità di un ventennio di devastanti riforme autoreferenziali ma anche quella di parlare in nome di interessi che non sono quelli della comunità accademica e nemmeno quelle delle esigenze di rilancio e sviluppo del Paese.

RdB/USB aveva rivendicato alla VII Commissione della Camera, di fronte alla totale chiusura del governo (complice CRUI e Confindustria), il ritiro del DDL Gelmini e, pregiudizialmente alla discussione di ogni riforma universitaria, la cancellazione dei tagli ai bilanci degli atenei.

Il teatrino sulla legge di stabilità sfocia oggi nella farsa chiamata “responsabilità nazionale” che sottende e giustifica il golpe all’università pubblica, estorta agli italiani attraverso una riforma che smatella un bene comune per sottometterlo agli interessi di pochi.

La legge in discussione abbatte ogni tutela e autonomia costituzionale dell’università che viene sfruttata e messa a profitto da e per la ricca classe padronale che cancellerà ogni prospettiva di mobilità sociale dei figli del ceto medio (sempre più povero) e del proletariato. Non è accettabile sopportare l’ennesimo attacco alla democrazia e ai diritti degli studenti e dei lavoratori che con la formazione e la ricerca, costituiscono uno dei pilastri fondamentali di tutta la società italiana, di oggi e di donani, in Europa e nel mondo.

Per questo abbiamo aderito alla protesta anche con chi ha evidenti contraddizioni (vedi UIL, CISL e UGL) nello scendere in piazza contro il governo e le forze politiche di maggioranza ed opposizione che si apprestano a legittimare, con il voto parlamentare, una riforma che tutte le componenti della comunità universitaria hanno bocciato.

 

Invitiamo lavoratori e studenti ad aderire alla mobilitazione.

 

L’UNIVERSITA PUBBLICA NON SI TOCCA

FERMARE LA RIFORMA GELMINI SULL’UNIVERSITA’

24/25 novembre 2010 – ore 10 – Monte Citorio – Roma

 

 

 


Roma, 26 novembre 2010 - COMUNICATO STAMPA
 

UNIVERSITÀ: USB, RIFORMA GELMINI È GIÀ BOCCIATA DALLA PROTESTA

ORA SCIOPERO GENERALE PER IMPORRE IL RITIRO DEFINITO DEL DDL

Dopo due intense giornate di lotta in tutta Italia contro il ddl Gelmini, USB Università chiede con forza il ritiro di una riforma che non è possibile migliorare, ma solo respingere in blocco.

In Parlamento, vecchie e nuove opposizioni devono seguire un comportamento lineare e trasparente, raccogliendo la protesta universitaria che ha già chiaramente bocciato il disegno di legge del Ministro Gelmini. Il mondo universitario non ha bisogno di “passerelle” sui tetti, ma di una vera riforma che ridisegni dalle fondamenta l’Università, con investimenti nella ricerca e nella formazione, ed immediatamente conseguente all’annullamento dei tagli che oggi mettono in seria crisi gli atenei italiani.

USB Università rimane accanto agli studenti che rivendicano una Università pubblica, libera, indipendente, di eccellenza e per tutti, e chiede a tutte le rappresentanze di lavoratori, studenti, docenti, ricercatori e precari, coinvolte nella mobilitazione, di indire urgentemente lo sciopero generale dell’Università per imporre il ritiro definitivo della riforma Gelmini.