24 E 25 GENNAIO: SUCCESSO DELLA MOBILITAZIONE RdB/CUB
IN ALLEGATO DOCUMENTI, VOLANTINI, COMUNICATI, RASSEGNA STAMPA. FOTO DELLA GIORNATA DEL 24 E DEL 25 GENNAIO, ECC. ECC.
RdB/CUB Pubblico Impiego continua la mobilitazione sul salario, per il rinnovo dei contratti, per la democrazia sindacale e contro lo smantellamento della Pubblica Amministrazione.
24 gennaio: il folto presidio dell’Aran da parte da RdB/CUB pubblico impiego a Roma. è stato accompagnato in numerose città di Italia da iniziative locali di informazione, denuncia e mobilitazione. (vedi sito www.rdbcub.it)
25 gennaio: Diamo una sveglia ai Rettori !
Mobilitazione negli atenei italiani. La caduta del governo non ci ha trovato impreparati e anzi ha rafforzato la richiesta di pagamento della vacanza contrattuale ormai scandalosa. Le foto di Bari testimoniano (link al filmato) la consegna della sveglia (simbolo della mobilitazione) che la delegazione RdB ha dato al Rettore. Ad Ancona i delegati RdB oltre ogni simbolo hanno praticato lo sciopero della fame per la stabilizzazione di tutti i precari, ottenendo il grande e positivo risultato di aumentare il numero dei lavoratori che saranno stabilizzati riaprendo una trattativa che era chiusa senza vie di uscita.
Salario e rinnovo dei contratti: mentre le istituzioni si affannano a spiegare che i nostri salari sono fermi da anni e la caduta del governo rimette in forse anche i miseri aumenti pattuiti da governo e Cgil-Cisl-Uil, abbiamo denunciato il blocco dei salari (quelli di gran parte dei dipendenti pubblici sono bloccati al 2005) e rivendicato ai Rettori la vacanza contrattuale. Invitiamo lavoratori e RSU a fare altrettanto in tutti gli atenei.
E’ chiaro però che i rinnovi contrattuali non sono più sufficienti a fronteggiare l’emergenza salariale che attanaglia i lavoratori italiani. E’ necessaria una politica sindacale che miri ad aumenti salariali veri e per tutti, é urgente reintrodurre un meccanismo di tutela del potere d’acquisto dei salari, compito che fino al 1993 era svolto dalla cosiddetta Scala Mobile poi abolita dagli Accordi sul Costo del Lavoro del 1992 e 1993 tra Governo, Confindustria e e Cgil-Cisl-Uil.
Democrazia sindacale: permane il silenzio degli atenei italiani alle richieste delle agibilità sindacali che ci spettano in quanto sindacato rappresentativo a livello nazionale del personale del comparto. Questo è solo l’ultimo degli ostacoli che vengono posti sul nostro cammino per impedirci di svolgere il nostro ruolo di tutela dei lavoratori universitari negli atenei e sui tavoli per il rinnovo dei contratti nazionali.
Vogliamo solo segnalare che la rappresentatività l’abbiamo conquistata nelle elezioni RSU del 2004 e solo il 31 ottobre 2007 è stata formalizzata……!
Ma il problema della democrazia sindacale non è solo un problema delle agibilità, riguarda soprattutto quella norma capestro per cui, pur essendo un sindacato rappresentativo e partecipando ai rinnovi contrattuali nazionali, deve per forza sottoscrivere i contratti nazionali per poter partecipare alle trattative locali…. !!
Smantellamento della pubbliche amministrazioni: con le restrizioni in fatto di finanziamenti decisi dal governo (Finanziaria 2008) si vuol evidentemente costringere le amministrazioni a ridurre i servizi offerti ai cittadini e a cederli all’esterno. A questo si aggiungono tutta una serie di fusioni (come quella tra Inps e Inpdap) o di pure e semplice soppressione di Enti che significano da una parte riduzione dei servizi ai cittadini (lo stato si ritira…) e dall’altra comportano trasferimenti coatti per i lavoratori.
Nelle Università il fantasma delle Fondazioni torna a farsi vivo e intanto gli atenei stanno già provvedendo a liquidare o quantomeno a ridimensionare drasticamente attività e personale delle facoltà mediche disimpegnandosi dalle attività socio-sanitarie e disimpegnando il personale oggi operanti nelle strutture sanitarie con tutte le inevitabili conseguenze sui servizi socio-sanitari per i cittadini e la loro qualità. E’ il caso delle numerose “aziende miste” sanità-università che sono venute avanti in questo periodo (Sassari, Siena, ecc.) e che troveranno la loro completa legittimazione nel ddl Turco-Mussi per la costituzione della aziende integrate ospedaliero-universitarie.