25 APRILE: ROMA LIBERA DAL CONTROLLO
Domani, 25 aprile, i precari, gli studenti, le famiglie senzacasa organizzate con il Blocco Precario Metropolitano e l’AS.I.A. RdB parteciperanno alla manifestazione per l’anniversario della Liberazione.
IL NOSTRO PACCHETTO SICUREZZA:
CASA, REDDITO, DIRITTI PER TUTT@
“Facciamo la festa alla casta!” Recitava così l’incipit di un appello per un primo maggio non concertativo e in aperto conflitto con la casta dei sindacati confederali. Oggi sentiamo la necessità di ribadire concetti molto semplici: l’indipendenza dei movimenti, l’indignazione per la negazione di diritti sociali, la distanza da una classe politica impegnata solo a limitare i danni elettorali.
Manifestiamo il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo, per attualizzare quella lezione di libertà e mettere in comune le resistenze che oggi si esprimono nella città. Per aprire una campagna di vertenze diffuse, di “picchetti metropolitani”, di allargamento del conflitto sociale. Per dare il nostro benvenuto al prossimo inquilino del Campidoglio, chiunque esso sia.
Abbiamo imparato sulla nostra pelle quanto sia difficile immaginare “governi amici” e spesso ci siamo accontentati del meno peggio. Possiamo farlo ancora e rischiare di conoscere la mano pesante della “legalità” di centrosinistra; possiamo non farlo e ritrovarci alle prese con una destra xenofoba, fascista e vendicativa. Non daremo, comunque, nessuna delega in bianco, e certo non ci tranquillizzano le esternazioni bipartisan su sicurezza, legalità e decoro urbano.
Vogliamo proseguire la mobilitazione iniziata con il presidio dei palazzi del costruttore Santarelli, con la “Città della dignità” di piazza San Marco e le iniziative che hanno portato alla convocazione di un tavolo in prefettura con i costruttori. Vogliamo continuare la battaglia contro la rendita, attraverso un censimento dal basso degli edifici inutilizzati e l’occupazione degli spazi vuoti.
Proponiamo a tutti e tutte di attraversare la giornata del primo maggio per generalizzare la nostra indignazione, contro chi ha trasformato questa data in una kermesse rituale e concertativa. Per continuare la battaglia per il reddito di cittadinanza, per la casa, per i diritti, insieme a chi si batte contro la precarietà, a chi non ce la fa ad arrivare alla fine mese, a chi non si può permettere affitti o mutui, a chi non riesce a lasciare la casa dei genitori, insieme ai migranti costretti a dividersi un appartamento in dieci.
PER UN PRIMO MAGGIO DI lotta e di indignazione