Alla riforma-massacro della Pubblica Amministrazione l'unica risposta possibile è lo sciopero generale
Il decreto legge sulla riforma della Pubblica Amministrazione varato dal governo Renzi risulta in linea con la politica di tagli allo Stato sociale che, attraverso l’attacco ai diritti dei lavoratori pubblici, è attuata dai diversi governi negli ultimi anni.
E’ loro volontà non rinnovare la parte salariale dei Contratti Nazionali del P.I. già scaduti nel 2009, riducendo nel frattempo sedi sul territorio e personale, già precarizzato in misura insostenibile.
I cosiddetti parametri europei sono strumentalizzati nonostante l’Italia sia in testa alle graduatorie riguardanti i salari bassi, i lavoratori precari e la disoccupazione giovanile.
Altro inaccettabile primato è quello che relega l’Italia a fanalino di coda dell’Europa in termini di scolarità, essendo tra le nazioni europee che meno investe nel sapere e nella ricerca.
I tagli lineari, il blocco del turn over, la precarizzazione del personale e gli aumenti delle tasse agli studenti, che da anni sta subendo l’UNIVERSITA’ pubblica, non fanno che aggravare tale situazione, annullando il diritto costituzionale al LIBERO SAPERE.
USB P.I. Università denuncia l’insostenibilità di tali strategie che, anche grazie all’attuazione della riforma Gelmini (L.240), porta allo smantellamento del sistema universitario pubblico.
Bisogna far capire a chi ci governa che non si migliora un Paese tagliando i servizi ai cittadini; che il PIL non cresce con gli esuberi, la mobilità forzata, il demansionamento e con i tagli al salario dei lavoratori pubblici, per di più collegato all’andamento economico del Paese !!!
Basta con la strumentalizzazione dello “scontro generazionale”: basterebbe sopprimere la riforma previdenziale della Fornero e consentire il turn over per liberare migliaia di posti per i giovani!!
REAGIAMO PARTECIPANDO ALLE MANIFESTAZIONI LOCALI IL
19 giugno
nella giornata di sciopero nazionale del Pubblico Impiego proclamato da USB P.I.