ANCORA SULLA SAPIENZA 22 LUGLIO: QUANDO L'IGNORANZA E' AL POTERE ...
Quando l’ignoranza è al potere o dalla sua parte …
Ieri 23 luglio 2008, entro il contesto della protesta che solleva in questi giorni tutte le componenti del mondo universitario, il quotidiano “Il Giornale” è uscito con un trafiletto intitolato: “Errore grammaticale in un comunicato dei docenti”. Questo il primo errore dei redattori della testata che, forse presi dalla fretta di utilizzare qualunque pretesto per sparare a zero sui fannulloni dell’amministrazione pubblica, in questo caso del mondo accademico, non si sono neppure resi conto che il comunicato era firmato dal sindacato RdB Università, presente all’assemblea in rappresentanza del personale tecnico amministrativo e dei lavoratori precari.
Riportiamo di seguito il comunicato per intero, perché il redattore del Giornale ha citato solo una frase, facendola seguire dalla calunniosa conclusione: “Dai fannulloni agli sgrammaticati, in attesa di un altro decreto”. Cade in errore, evidentemente, il giornalista che attribuisce un valore ipotetico al periodo: in questo caso la regola della consecutio temporum si usa per introdurre un periodo ipotetico e prevede il modo congiuntivo al tempo imperfetto, preceduto dalla particella “se”.
Il secondo errore è contrapporre problematiche grammaticali e sintattiche, tra l’altro senza conoscerle (errore al quadrato), a problemi gravi come il pericolo che il prossimo anno accademico, grazie alla DL 112, non possa neppure essere inaugurato. Visti i tagli sconsiderati del Fondo Finanziamento Ordinario, il conseguente blocco delle assunzioni di ricercatori e lavoratori precari, la trasformazione in fondazione di tutta l’Università pubblica, la riduzione degli stipendi dei dipendenti in ruolo, milioni di Italiani hanno ben altro da pensare.
Quando l’ignoranza è al potere, o dalla sua parte, capita che si contestino errori di grammatica agli altri riuscendo solo a dimostrare che, oltre a non saper scrivere (capacità principe del mestiere di giornalista) non si sa neppure leggere. Purtroppo però, non sono questi gli errori più gravi.
Pur attribuendo allo sbrigativo redattore una pagella insufficiente con zero in condotta, RdB ringrazia pubblicamente la redazione tutta de Il Giornale, per averle concesso finalmente quella visibilità che, riguardo alle notizie realmente importanti a tutela dei lavoratori, sistematicamente le nega.
UNIVERSITA’: LA PROTESTA USCIRA’ DAGLI ATENEI
“Si è riunita oggi alla Università La Sapienza di Roma l’assemblea nazionale dalle Rappresentanze sindacali della docenza universitaria, aperta a tutte le componenti, per discutere su una mozione contro il DL 112 Brunetta che prevede, tra l’altro, la privatizzazione dell’Università pubblica attraverso la trasformazione in fondazione.
Dai docenti ai ricercatori precari, dalle rappresentanze studentesche a quelle del personale tecnico amministrativo, gli interventi hanno tutti evidenziato gli effetti devastanti di questa manovra, che dà inizio a un vero e proprio smantellamento dello Stato Sociale partendo dall’Università.
“Aumento delle tasse e diminuzione dei benefici per i meno abbienti sarebbero le principali ricadute su studenti e famiglie. Ma altrettanto gravi sarebbero le ripercussioni sulla libertà di formazione, della didattica e della ricerca”, ha dichiarato in assemblea Anna Maria Surdo, rappresentante di RdB Università. “Se i giovani verrebbero privati di un futuro possibile, anche per il personale tecnico-amministrativo le conseguenze non sarebbero da poco: oltre alla riduzione dello stipendio, ai tagli agli organici, al blocco delle progressioni verticali, alla decurtazione del salario per malattia fin dal primo giorno, agli arresti domiciliari per chi è malato, a rischio, in futuro prossimo, è anche il posto di lavoro”.
“Ognuno di noi può dunque trovarsi a pagare lo scotto su più fronti – ha proseguito la responsabile RdB - come cittadino, come genitore e come lavoratore. Per questo la protesta non rimarrà chiusa all’interno degli atenei. Se non verrà abrogato l’intero DL 112 tutti insieme, studenti, senati accademici, docenti, ricercatori, personale tecnico amministrativo, daremo vita ad una protesta che si salderà con quella degli altri lavoratori, pubblici e privati, e con tutti i cittadini a difesa dello Stato Sociale ”, ha concluso Surdo”.