Coccodrilli, Draghi ed altre creature fantastiche!!!
“IL COCCODRILLO COME FA?” così intona un noto motivetto per bambini. Ma a differenza della canzone, nella quale nessuno sa come faccia il coccodrillo, qui in Ateneo stiamo imparando sulla nostra pelle, come si comporta il coccodrillo che alberga in Amministrazione e soprattutto il senso delle sue lacrime.
Un'Amministrazione che divora risorse di continuo e ne dispone in modo incurante delle reali esigenze del personale tecnico amministrativo bibliotecario, grazie anche alla complicità di alcune sigle sindacali (CGIL e CISL, per chi non l'avesse ancora capito). Comprendiamo che i lavoratori preferirebbero un fronte sindacale più coeso, ma credeteci, vi faremmo un gran torto se non riportassimo la loro evidente complicità nelle scelte dell'Amministrazione, che è il vero nodo irrisolto dal quale dipendono le sorti di tutti i lavoratori dell'Ateneo.
Ma torniamo al coccodrillo... in realtà, pare che in natura le lacrime di coccodrillo non siano dovute ad un moto di pietà nei confronti della preda appena divorata, ma semplicemente a motivi fisiologici, probabilmente lo sforzo compiuto nella fase digestiva e la necessità di lubrificare gli occhi.
Quindi, se qualcuno piange... non limitatevi a guardare gli occhi, ma date un'occhiata anche alla sua pancia!
E la pancia deve essere davvero piena se l'Ateneo decide di pagare oltre 3 milioni di euro per un triennio (più di 1 milione all'anno) per una polizza sanitaria che già sin da ora, sta creando un deciso malcontento per le condizioni previste e per i suoi meccanismi.
A questo proposito, stiamo raccogliendo il feedback dei colleghi del personale TAB, per cui se avete eventuali segnalazioni di criticità potete scrivere a bologna.universita@usb.it .
Naturalmente il bilancio della scelta si farà nel 2021 in base all'uso che i colleghi ne faranno, ma intanto pensate che se si dividesse per ciascun componente del personale TAB l'importo triennale complessivo dei fondi per la polizza sanitaria che UNIBO corrisponde ad UNISALUTE, si otterrebbe un importo di quasi 1.100 euro cadauno!
Tenete conto che non tutto il personale avrà però bisogno di rimborsi per spese sanitarie nel suddetto periodo. Questo giusto per avere un'idea dell'iniquità dello scambio per i servizi assicurativi che si è deciso di acquistare da una compagnia privata.
Ci sembra che la disponibilità di quei fondi possa essere utilizzata sicuramente meglio, puntando su un mix fra il fondo sussidi, che vira invece praticamente verso l'estinzione, ed una soluzione rappresentata da una convenzione più vantaggiosa con l'Azienda Ospedaliera Sant'Orsola, la Clinica Odontoiatrica e perché no….anche la Clinica Veterinaria, se non altro per valorizzare quel patrimonio di professionalità verso il quale l'Ateneo dovrebbe naturalmente ed istituzionalmente volgere uno sguardo.
E' incredibile che non si riesca a prevedere condizioni più agevolate per il personale TAB di UNIBO prediligendo le proprie eccellenze!
Ma il fronte della polizza sanitaria non è l'unico...
CCIL 2018 – Contratto collettivo integrativo locale
Quest'anno la consultazione sull'integrativo non ha avuto luogo. In RSU abbiamo lottato, assieme ad altre forze sindacali, affinchè la rappresentanza dei lavoratori si riappropriasse di una sua prerogativa, continuamente “scippata” in passato da organizzazioni che, rapportandosi direttamente con l'amministrazione, dettavano modalità, regole e tempistiche in assoluta autoreferenzialità, senza alcuna discussione o passaggio in plenaria.
Ci siamo presi un impegno, davanti ai lavoratori, rafforzato dall'espressione dei partecipanti all'assemblea del 4 dicembre 2018... e non l'abbiamo dimenticato!
Purtroppo, dobbiamo constatare che il sistematico boicottaggio della RSU da parte di CGIL e CISL impedisce a questa di riunirsi e di procedere con l'organizzazione della consultazione. Chiediamo pertanto a chi ha la tessera CGIL e CISL o a chi ha votato per queste sigle, di esigere che i loro rappresentanti svolgano il compito per il quale sono stati eletti in RSU, consentendo così il normale funzionamento dell'unico organo di rappresentanza sindacale unitaria, votato direttamente dai lavoratori ed evitando che le decisioni siano prese dalle segreterie territoriali o “in altri modi” (vedi sopra).
Ribadiamo qui la nostra valutazione negativa sul CCIL 2018, che rappresenta l'ennesima occasione mancata di far partire le progressioni, situazione che si ripete dal 2015, registriamo il continuo aumento dei fondi per le indennità di posizione e di risultato e l'enorme aumento dello straordinario sulla cui “equa distribuzione” nutriamo fortissime perplessità e temiamo che vada a “compensare” non chi si sobbarca onerosi carichi di lavoro, come i colleghi nei servizi in sofferenza o di sportello, ma capi e capetti che hanno facoltà di arrogare a sé tali disponibilità.
Le lacrime del coccodrillo
Il paradosso del coccodrillo si raggiunge allorché, dopo aver fatto il bello ed il cattivo tempo sulle risorse dell'Ateneo (indennità della governance, posizioni di responsabilità, polizza sanitaria, etc.), per giustificare le scelte per cui l'Amministrazione non può assecondare le richieste del personale tecnico amministrativo bibliotecario, si adducono motivazioni connesse a fattori esterni, in genere vincoli di tipo normativo, quali le previsioni della legge di stabilità (vedi il blocco del turn over e la cristallizzazione di alcune poste del fondo accessorio, frutto della contrattazione e delle politiche di austerity).
Ed in quei casi il coccodrillo, con animo accorato, sostiene che avrebbe voluto tanto fare le PEO per tutti, ma purtroppo non ci sono le risorse...e non ci saranno!
Poi, con le lacrime agli occhi e con tono commosso aggiunge che naturalmente vorrebbe tanto valorizzare il personale con le PEV, ma non ci sono punti organico a sufficienza, ma che… magari… più in là … forse… si vedrà…
Singhiozzando, tenta di rincuorarci esprimendo la gratitudine per lo sforzo del personale nel corso delle varie riorganizzazioni e nel far fronte ai carichi di lavoro crescenti in seguito alla contrazione del personale e confessa che soffre per la situazione dei precari, ma purtroppo dal MIUR non hanno concesso punti aggiuntivi per la Madia e quindi niente stabilizzazioni.
Ed il coccodrillo è così convincente, che qualcuno potrebbe anche cascarci.
In questo contesto arriva il Magnifico Rettore che decide, nel solco di una tradizione millenaria di riverenza dell'Ateneo verso il potere, di conferire la laurea ad honorem a Mario Draghi, presidente della Banca Centrale Europea ed alfiere dell'austerity continentale.
E a questo punto si comprende che quelle lacrime sono, come si dice a Napoli, le lacrime di chi "Chiagne e fotte"! (su google maggiori dettagli). Già, perché se fossero autentiche, per coerenza non si assegnerebbe un riconoscimento così prestigioso a chi, con le sue politiche, ha continuato a stringere attorno al collo dei lavoratori la cinghia dell'austerity, determinando proprio quei vincoli che, tramite la legge di stabilità, hanno ingessato il salario dei lavoratori ed impedito la stabilizzazione dei tanti precari.
E così, anche il Magnifico Rettore, che originariamente voleva marcare le distanze dal suo predecessore, alla fine non ha resistito!
Venerdì 22 febbraio 2019, in pompa magna, Ubertini consegnerà con le sue proprie mani la pergamena di laurea honoris causa a Mario Draghi.
Scelta che si colloca ad onor del vero in perfetta continuità con le solite politiche dell'Ateneo perché, come ricorderete, l'ex Rettore Dionigi fece lo stesso con Jean Claude Trichet (ex Presidente BCE) nel settembre del 2012, gesto criticato aspramente a suo tempo da Franco ‘Bifo’ Berardi.
Nel quadro di questa complicità riverente rientra anche la laurea ad honorem a Mario Draghi. E così sarà anche con il prossimo Rettore e con il prossimo Presidente della Banca Centrale Europea...
Perché ad Unibo le tradizioni si rispettano sempre!
Quale sarebbe il senso del conferimento di questa laurea? Si vuole forse affermare che i meriti di Draghi siano quelle stesse politiche di austerity per le quali l'Amministrazione afferma di essere dispiaciuta in quanto non le consentono di soddisfare le legittime esigenze dei lavoratori?
Se la governance dell'Ateneo fosse sinceramente interessata alle necessità del personale, non consegnerebbe un riconoscimento così prestigioso ad un personaggio che ha contribuito in modo fondamentale a fissare quei vincoli che non consentono il giusto riconoscimento lavorativo del personale.
Se fosse sinceramente interessata, l'Amministrazione non coglierebbe l’occasione dei vincoli della legge di stabilità per procedere ad esternalizzare una serie di attività, le quali potrebbero benissimo essere svolte internamente. Già, perché uno dei paradossi dell'austerity è che ad esempio si blocca il turn over e quindi niente assunzioni nel pubblico, ma si apre la strada alle esternalizzazioni a favore dei privati che entrano sempre più nelle università, col pretesto che qualcuno dovrà pure svolgere quel lavoro ed a quale condizione?
Se fosse sinceramente interessata, l'Amministrazione andrebbe a battere cassa al MIUR insieme ai sindacati per chiedere maggiori risorse per il personale dell'Ateneo…per l'Università di Bologna non è difficile ottenere un appuntamento al Ministero... e se il Magnifico Rettore lo vorrà, noi di USB ci saremo per chiedere insieme più risorse!
Facile fare spallucce quando si tratta di stanziare risorse per il personale. Facile presentarsi come vittima dei vincoli di stabilità. Ma questo teatrino non regge se poi si decide di inchinarsi davanti agli autori ed ai fautori dell'austerity, anziché affiancare lavoratori e rappresentanti sindacali facendo la voce grossa davanti al MIUR!
Unione Sindacale di Base - Unibo