CONSIDERAZIONI DA SALERNO: SE IL SINDACATO PERDE LA BUSSOLA ....
La CISL Università , nel suo ultimo consiglio regionale, auspica un tavolo di concertazione con i rettori della Campania per la razionalizzazione delle spese partendo da un assioma raccapricciante: “un corso di laurea con pochi immatricolati è un ramo secco” Questa definizione dei corsi di laurea in Fisica o in Matematica, solo per esempio, misura l'assurda mercificazione della cultura a cui, ogni forza politica e sindacale, deve resistere per il bene comune del progresso sociale e scientifico del nostro paese.
Da quando, attraverso somme colazioni concertanti e potenti cabine di regia, il sindacato confederale è diventato il consulente preferito nella politica finanziaria del suo governo amico, le bussole che dovrebbero guidarne le azioni di difesa dei lavoratori e dei cittadini, sono impazzite. Avallare i tagli inferti alle università dalla Finanziaria con l'invito ad un tavolo di concertazione che si ponga l'obiettivo di razionalizzare la spesa universitaria, va oltre ogni ipotesi parossistica di scambio di personalità , di ruolo, di funzione.
Che dire poi del delirio di processare persino la libertà di didattica, forse l'unica garanzia costituzionale di autonomia che andrebbe difesa contro ogni incompetente ingerenza che travalica ogni barlume di responsabile buon senso ?
Il sindacato, la RdB/CUB è un'altra cosa e pone sul tavolo del confronto le vere emergenze che bloccando la crescita del sistema universitario, finiranno per fermare il rilancio di tutto il paese. Le emergenze si risolvono con un segnale forte e deciso negli investimenti per la Ricerca. Insieme ai salari europei devono essere perseguiti percentuali di PIL da investire che si stabilizzino sulla media europea. Come in tutto il Pubblico Impiego, anche nella Ricerca la stabilizzazione della precarietà rompe la precarietà e l'inefficienza dei servizi pubblici che sono fondamento principale di una società civile degna di questo nome.
La privatizzazione del lavoro attraverso le esternalizzazioni e la repentina crescita delle Fondazioni Universitarie attraverso l'afflusso di denaro pubblico nei loro bilanci, stanno minando ogni logica di diritto costituzionale che è stato pensato e scritto per assicurare ai cittadini il diritto fondamentale alla formazione, al lavoro, alla salute e alla giustizia.
I tagli all'Università e alla Ricerca sono economicamente e culturalmente una scelta sbagliata, almeno se l'obiettivo da raggiungere non è il profitto privato e il rispetto dell'art. 2 della Costituzione: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità , e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”
RdB continua e continuerà a proporsi in termini di attiva e reale alternativa contro la caduta dei diritti e dei salari dei lavoratori e a difendere quelle prerogative istituzionali che fanno di una libera e qualificata Università Pubblica il vero motore di crescita scientifica e sociale di un paese civile ed emancipato. RdB continua e continuerà a denunciare ogni tentativo di liquidare come “ramo secco” ogni spazio di rispetto democratico delle opportunità e delle minoranze che deve non solo essere garantito ma addirittura essere oggetto di risorse speciali perché resistere alla mercificazione dei diritti fondamentali dei cittadini anche in quanto studenti, non è rivoluzionario ma semplicemente in sintonia con art.9 della Costituzione:”La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”
Nei prossimi giorni si voterà in tutte le università italiane per il rinnovo dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale: Antonella Zago è la candidata delle Rappresentanze Sindacali di Base. Siamo convinti che resistere si può e si deve! Il nostro impegno è questo. Resistere contro lo smantellamento dell'Università e della Ricerca Pubblica nonché dei suoi lavoratori. Resistere contro i tagli ai principi della nostra Costituzione.
Resistere. Resistere. Resistere.