CONTRATTO, SALARIO E PRECARIETA' APRONO IL CONFRONTO CON MUSSI
NESSUN RILANCIO DELL'UNIVERSITA' E' POSSIBILE SENZA O CONTRO I LAVORATORI !
Con questa determinazione i delegati RdB del settore hanno affrontato il confronto con il Ministro dell'Università. Dal canto suo il min. Mussi ha elencato i provvedimenti già previsti dal Dpef o in gestazione rispondendo così alle richieste che RdB aveva avanzato nell'incontro del 15 giugno scorso.
RdB ha rivendicato investimenti aggiuntivi per il rilancio dell'Università, e in specifico risorse aggiuntive per porre un argine alla caduta dei salari e l'avvio delle procedure per il rinnovo del Contratto Nazionale, ha ribadito e argomentato la sua contrarietà alla valutazione individuale dei lavoratori legata a incentivi salariali già disastrosamente sperimentata per anni nel comparto Università, ha denunciato l'aleatorietà dell'attuale ordinamento professionale che favorisce e maschera sottoinquadramento e sfruttamento dei lavoratori e rivendicato la sua profonda revisione, ha rivendicato lo sblocco del salario accessorio congelato ai valori del 2004 dalla Finanziaria 2006 e confermata da quella 2007, ha denunciato la pretesa degli atenei di non dare corso alle normative contrattuali nazionali o di stravolgerle in nome di una malintesa autonomia svuotando così di valore contrattazione nazionale e contrattazione d'ateneo.
Particolarmente dura è stata la denuncia della pretesa degli atenei di non sentirsi in obbligo di dare applicazione alla direttiva di stabilizzazione dei precari e del conseguente licenziamento per fine contratto di tanti lavoratori a tempo determinato (per questi lavoratori RdB ha chiesto la proroga immediata dei contratti in scadenza), ha denunciato anche quella norma del CCNL 1998-2001 che prevede la possibilità per gli atenei di coprire fino al 20% dei posti stabili con contratti a tempo determinato in aggiunta ai contratti “atipici” (co.co.co. ecc.); norma che hanno permesso in pochi anni una crescita scandalosa della precarietà negli atenei di cui a quanto pare nessuno vuole assumersene la responsabilità, firmatari confederali e “autonomi” del contratto 1998-2001 e tanto meno le autonomie !
A questo proposito RdB ha citato il caso dell'ateneo di Firenze dove secondo dati ministeriali dove i tempi determinati sono 176 mentre i co.co.co. ammontano a ben 993 unità e la dirigenza parla di solo 96 stabilizzazioni possibili ...!
RdB ha chiesto un investimento economico specifico per stabilizzazione di tutti i lavoratori precari dell'Università e anche un provvedimento normativo ed economico a sanatoria per quella massa enorme di ricercatori precari oggi abbandonati a se stessi dalla miopia della politica e della baronia.
Queste e ulteriori rivendicazioni sono state comunque presentate anche per iscritto al Ministro, il quale ha ribadito il proprio impegno a reperire ulteriori risorse auspicando di trovare il sostegno di tutti e ha ribadito il proprio obiettivo di ricondurre a una sola figura contrattuale (il contratto a tempo determinato) la pletora insondabile di figure di lavoratori precari che in questo decennio sono proliferate negli atenei prevedendo anche la stabilizzazione.
L'incontro si è chiuso sulla reciproca volontà a riprenderlo in settembre in vista della preparazione della Finanziaria 2008.