DECRETO ANTICRISI: I VANTI DELLA CISL E LA REALTA' DEI FATTI.
IN ALLEGATO IL TESTO DEL DECRETO LEGGE ANTI-CRISI 78/2009
I VANTI DELLA CISL E LA REALTA'
Negli atenei sta circolando un comunicato Cisl che si attribuisce il vanto di aver fatto tornare indietro Brunetta su quella norma che obbliga i soli lavoratori pubblici in malattia a rimanere in casa dalle 8 del mattino alle 20 di sera (salvo un'ora d'aria alle 13) e poi il ritiro della norma che vincolava il salario accessorio alla presenza effettiva in servizio.
L'unico dato certo per ora è che il testo del decreto anti-crisi finora non c'è nonostante in genere sia prassi la pubblicizzazione dei decreti prima che vengano ufficializzati dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e dunque non è possibile verifica l'esattezza delle notizie.
Lo diciamo per la diffidenza generata in noi dalla quella clausola dell'accordo contrattuale 2008-2009 con cui Brunetta aveva promesso la restituzione dei fondi di salario scippati con la legge 133. Finora nulla è venuto in quella direzione e in moltissimi atenei si sono fatti i salti mortali per ridurre i danni causati da quello scippo di salario sulle assenze e soprattutto dal taglio del 10% del salario accessorio.
Non per questo crediamo di liquidare con sufficienza un eventuale piccolo passo indietro del governo dal momento che sarebbe il riconoscimento delle tante mobilitazioni e proteste dei lavoratori pubblici (a cui la Cisl è stata del tutto estranea, tesa come ad accreditarsi ai tavoli del governo "amico" dei Sacconi e dei Brunetta).
Perciò attendiamo con tranquillità sapendo che un eventuale primo “ripensamento” - anche minimo - su questo terreno, da ragione alle proteste e alle mobilitazioni ed è un forte incoraggiamento a intensificarle. Perciò facciamo appello alle lavoratrici e ai lavoratori perché partecipino in massa allo
SCIOPERO GENERALE
DEI LAVORATORI PUBBLICI
VENERDÌ
3 LUGLIO 2009
3 ore di sciopero a fine turno
RdB/CUB Università
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comunicato stampa
P.A.: DAL DL ANTICRISI VIA SOLO LE NORME PIU’ ODIOSE. IL PIANO INDUSTRIALE RIMANE IN PIEDI - ALTRETTANTO IL NOSTRO SCIOPERO
“Nella Bozza in entrata del decreto anticrisi, il Governo elimina solo alcune delle disposizioni più odiose riguardanti i dipendenti pubblici contenute nella Legge 133”, dichiara Paola Palmieri della Direzione Nazionale RdB-CUB P.I.. “Provvedimenti come l’ampliamento ad 11 ore delle fasce orarie di controllo durante la malattia, a fronte di 6 ore di lavoro, erano infatti giustificabili solo da un veemente e livoroso attacco alla dignità dei dipendenti pubblici e alle funzioni che essi stessi assicurano con grandissimo senso di responsabilità”.
“E’ evidente – prosegue Palmieri – che questo risultato è il frutto delle battaglie e delle iniziative dei lavoratori i quali, in questi 12 mesi, non hanno mai smesso di contrastare con tutti i mezzi a loro disposizione una normativa illegittima che lasciava intravedere anche ampi margini di anticostituzionalità. E’ altrettanto evidente che, nonostante i comunicati trionfalistici di alcune organizzazioni sindacali, queste modifiche non intaccano minimamente l’impianto generale del piano industriale contenuto nel Decreto Legislativo varato dal Governo neppure 20 giorni fa.
Pertanto - conclude Palmieri – confermiamo lo sciopero generale della categoria, indetto insieme a Cobas P.I. e SdL Intercategoriale per il 3 luglio, ed invitiamo tutti i lavoratori a tenere alta la mobilitazione per continuare a contrastare il disegno di smantellamento della Pubblica Amministrazione”.
RdB CUB Pubblico Impiego