DIRITTO D'ASSEMBLEA: ENNESIMA VITTORIA DELLA RdB ALL'ATENEO BOLOGNESE

Bologna -

Il 7 marzo u.s. l’Università di Bologna ha perso in aula giudiziaria la sua ultima battaglia intentata contro RdB relativa al nostro diritto di convocare l’assemblea del personale in orario di lavoro.


Già nel giugno dello scorso anno, a fronte del ricorso presentato da RdB per il “comportamento antisindacale” esplicitatosi nella negazione dell’assemblea, il Tribunale di Bologna obbligò l’ateneo a rispettare i diritti sindacali in quanto Sindacato “maggiormente rappresentativo” a livello nazionale, ed il relativo diritto di assemblea della nostra Organizzazione.


A questa sentenza di primo grado l’Università ha poi presentato opposizione e, dopo una prima udienza tenutasi nello scorso dicembre, il 7 marzo la definitiva conclusione: il Tribunale, rappresentato dalla Dott.ssa Pugliese, ha respinto l’opposizione confermando il diritto di RdB ad indire assemblea in orario di lavoro.


La sconfitta giudiziaria dell’Università di Bologna si aggiunge ad una ormai lunga sequela di contenziosi con la rappresentanza aziendale di RdB e testimonia, per l’ennesima volta, che l’accanimento – dai contorni finanche “persecutori” – contro l’unica voce sindacale dissonante in ateneo produce solo disfatte, oltre che uno sperpero di risorse ai danni della collettività.

Un cattivo esempio di relazioni sindacali e di “oculatezza” amministrativa del bilancio.


Il caso dell’Università di Bologna non è isolato e si lega chiaramente a quanto accade proprio in questi giorni sul piano nazionale. Il Governo si sceglie gli interlocutori e utilizza le leggi sulla rappresentatività solo quando gli sono utili per escludere l’unica voce fuori dal coro rappresentata da RdB/CUB. È accaduto con il memorandum e si sta ripetendo con il precariato. Un atteggiamento che si configura allo stesso tempo come un attacco alla democrazia sindacale e ai diritti dei lavoratori. RdB/CUB non intende tollerare oltre questo tipo di relazioni sindacali soprattutto in un momento nel quale Governo e sindacati stanno attaccando pesantemente il pubblico impiego. Lo sciopero del 30 marzo che vedrà in piazza lavoratori stabili e precari del pubblico impiego avrà fra gli altri punti sicuramente quello della democrazia sindacale e delle relazioni che questo Governo ha con una Organizzazione Sindacale come RdB/CUB che rappresenta “veramente” i lavoratori e ne darà ulteriore dimostrazione il 30 marzo con la manifestazione nazionale a Roma.