ELEZIONI RSU: UN ACCORDO FARSA SUL VOTO DEI PRECARI PUBBLICI
L’accordo presentato questa mattina dall’ARAN, nell’incontro con le organizzazioni sindacali sul regolamento elettorale delle prossime elezioni delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nel Pubblico Impiego, appare come una vera presa in giro per i lavoratori precari.
Questo accordo concede il diritto di voto solamente a quella parte di lavoratori con contratto a Tempo Determinato resi stabilizzabili dall’ultima Finanziaria che, visti i ritmi a cui stanno procedendo i processi di stabilizzazione, voteranno in numero ben ridotto nelle prossime elezioni RSU previste per novembre.
Il dato politico più rilevante è che l’ARAN, con l’accordo di CGIL CISL e UIL, continua ad escludere con motivazioni tecniche non solo LSU e Co.Co.Co., ma anche i tantissimi contrattisti a Tempo Determinato, non compresi nei processi di stabilizzazione, che sono in tutto e per tutto assimilabili ai precari della Scuola con incarico annuale – i quali giustamente votano alle elezioni RSU già dal 1998. Nei fatti permane dunque la pesante discriminazione che esclude da ormai quasi dieci anni i lavoratori precari anche dal del diritto di voto e di candidatura alle RSU.
“Evidentemente qualcuno non ha interesse a far votare i precari”, dichiara Cristiano Fiorentini della Direzione nazionale RdB-CUB P.I.. “CGIL CISL e UIL sono molto più attente agli equilibri sindacali che agli interessi dei lavoratori, ed è ora che i lavoratori stessi se ne rendano conto e si comportino di conseguenza”.
“Noi - prosegue il dirigente RdB - non molleremo la presa su questo tema che a nostro avviso rappresenta una basilare questione di democrazia. Già da settembre la nostra agenda prevede nuove importanti iniziative sul precariato, e continueremo ad insistere anche sul problema del diritto al voto”, conclude Fiorentini.
RdB CUB Pubblico Impiego
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