Esito PEO a Trieste: un durissimo attacco alle famiglie dei lavoratori!
Il previsto (da USB) esito della PEO parla chiaro: è stato esclusa dall’aumento di stipendio una percentuale compresa fra il 96% e il 93% del personale partecipante.
Tutto questo ha poco da vedere con il merito (tanto sbandierato, purtroppo, anche fra alcune organizzazioni sindacali e singoli RSU) e non dipende dal regolamento (sicuramente migliorabile, ad esempio evitando che un diploma di laurea assicuri un punteggio aggiuntivo “a vita”).
Pur considerando anche quei singoli dipendenti che per un punto, magari non dato da un capostruttura inadeguato, hanno perso il treno per la PEO, rimane il fatto che il 93/96% di tutto il personale non ha ottenuto la PEO. La riflessione non può limitarsi al piccolo regolamento di ateneo ma deve guardare più in alto:
a) A livello nazionale: tutti i governi hanno depredato il lavoro dipendente con leggi pensate contro i lavoratori. Chiediamoci quali forze sociali hanno veramente criticato questa impostazione e modello di società! Chiediamoci quali forze sociali hanno veramente promosso una idea alternativa e diversa di comunità e di mondo del lavoro;
b) A livello di ateneo: USB sin da aprile del 2015 ha depositato agli atti una articolata ed argomentata proposta che, attuata, avrebbe consentito un consistente aumento delle risorse destinabili alla PEO.
Chiediamoci perché rettore e direzione generale non hanno voluto neppure entrare nel merito della nostra proposta. Chiediamoci perché alcuni sindacati e singoli RSU hanno detto che non bisogna disturbare troppo il rettore, praticando nei fatti una finta critica, buona in direzione di telecamera e giornalisti al seguito.
Quel che è sicuro è che non aver voluto aumentare le risorse per la PEO ha significato colpire soprattutto le famiglie dei lavoratori, quelle stesse famiglie già provate da un blocco salariale che va avanti dal 2009, mentre la legge di stabilità assegna risorse per circa 3,00 euro netti al mese di aumento.
Chiediamoci, anche, se il rettore rappresenta tutta la “comunità universitaria”...
Tutto questo mentre - per i professori universitari - sono stati stanziati nella legge di stabilità risorse aggiuntive, previsti lo sblocco delle classi stipendiali (semiautomatiche), aumenti medi per almeno 100,00 euro al mese (stima al ribasso pubblicata da “Il Sole 24 Ore”) e finanziamenti pubblici pagati da noi lavoratori per sostenere le imprese private formate da professori universitari!
Coordinamento USB – Unione Sindacale di Base università di Trieste