GIU' LE MANI DAL SALARIO ACCESSORIO DEI LAVORATORI !
Giovedì 12 giugno 2014, si è svolta una trattativa infuocata con la parte pubblica dovuta all'annuncio del direttore generale di rescindere tutti i contratti sulle indennità accessorie del personale-tecnico amministrativo.
La motivazione addotta dall’amministrazione è la mancata ricertificazione contabile del fondo per le indennità accessorie, da parte dei revisori dei conti, a seguito della tristemente nota ispezione del MEF (Ministero Economia e Finanza), che ha riscontrato delle anomalie e irregolarità nella costituzione dei fondi utilizzati nel 2001 per la progressione verticale del personale t.a., oltre che per il personale EP e per quello dirigente. Tutti questi fondi contestati erano stati debitamente certificati dai revisori dei conti e successivamente avvallati dal Consiglio di Amministrazione.
AMMESSO CHE QUALCUNO ABBIA COMMESSO DELLE SVISTE O ABBIA FATTO DEGLI ERRORI, NON CI SI PUO' ASSOLUTAMENTE RIVALERE SUI LAVORATORI. CHE PAGHINO I RESPONSABILI DI QUESTA ORRENDA FACCENDA!!!!
Dopo 14 anni, qualcuno dal ministero e quindi dal nuovo governo, dopo aver addolcito i poveri dipendenti pubblici con la “caramellina” degli 80 euro per stravincere le elezioni, adesso sguinzaglia i cani da guardia per compiere una violenta rappresaglia affondando le lame dei tagli nella carne viva delle famiglie dei lavoratori, già in netta difficoltà da molti anni per il blocco dei contratti con il conseguente mancato adeguamento dei salari al costo della vita. Un'operazione a dir poco terroristica che merita una reazione altrettanto violenta da parte di chi la subisce. Non è più tempo di festeggiamenti, inviti mondani ed attività extra per nessuno.
Usare come bancomat i lavoratori e quindi la catena più debole del sistema universitario è immorale e politicamente perdente per il Rettore che è stato invitato caldamente dal tavolo a prendere il primo volo per Roma e andare urgentemente a sbattere i pugni sui tavoli delle sedi opportune per la grave situazione che si sta prospettando nel nostro ateneo. Pena la sospensione di tutte le attività.
Bisogna sciogliere i nodi o i grumi dei privilegi intoccabili, delle consulenze, della ricchezza dei Baroni occupati solo a curare i propri interessi nei rispettivi studi privati: il mondo accademico tutto, responsabile per non essersi opposto alla sciagurata legge Gelmini che di fatto ha distrutto l’Università Pubblica.
Nel nostro ateneo, oggi si è dichiarata guerra ai lavoratori che, nonostante la mancanza di turn-over, continuano con fatica ed abnegazione a garantire i servizi nell'università con carichi di lavoro estenuanti e a titolo gratuito.
L’annunciato e sbrigativo saccheggio da parte dell'amministrazione sui più deboli, ci mette di fronte ad una sconcertante realtà: i veri responsabili dell'attuale dissesto finanziario probabilmente non pagheranno mai. Si delinea sempre più un profilo autoritario della nostra università, che si dimostra incapace di opporsi all'oligarchia nazionale che detta le regole in nome di una stabilità economica delle classi dominanti.
Una vera lotta di classe, dei ricchi contro i poveri.
E' GIUNTA L'ORA CHE CI FACCIAMO SENTIRE. DAL SALONE DEL RETTORATO OCCUPATO PER ALCUNE ORE, TUTTE LE OO.SS. E LA RSU HANNO DICHIARANO LO STATO DI AGITAZIONE E CONVOCATO L'ASSEMBLEA DI TUTTI I LAVORATORI PER MERCOLEDI' 18 GIUGNO ALLE ORE 10:00 NELL'AULA “C” DI LETTERE (Palazzo Ateneo)!
Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare compatti all’assemblea unitaria.
USB P.I. – Federazione Provinciale: Via C. Pisacane, 91 – 70125 BARI tel./fax 080.5424993
CIB Unicobas – Sede di Ateneo "Cettina Pellegrino" - tel. 080.5714067