IL PIATTO PIANGE !!!

Roma -

Buoni pasto: un pasto minimo garantito

E’ noto, l’ipotesi del rinnovo del secondo biennio economico – 2004/2005 CCNL Università – si appresta a diventare realtà. Manca solo il parere della Corte dei Conti e, salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbero essere pagati gli arretrati di oltre due anni di “ritardo” contrattuale. 

Un contratto che, lo ripetiamo, non solo non aggiunge nulla in termini di “aumento”, ma non recupera nemmeno il potere d’acquisto perduto in più di due anni.

La Finanziaria 2006, infine, blocca i possibili “incrementi” stipendiali integrativi alle cifre del 2004 per i prossimi tre anni.

Fino al 2008, in poche parole, si deve riuscire a mangiare con gli stessi soldi del 2004!

 

Il valore dei soldi. Il valore dei buoni pasto.

I nostri buoni pasto, da molti anni, sono rimasti inchiodati attorno al valore massimo di 10.000 Lire (ora 5,16 Euro) che, secondo il contratto, dovrebbe rispondere al valore di un pasto-tipo.

Il  valore di 15.000 Lire dei buoni pasto di alcuni atenei era virtuale, poiché risentiva del terzo del valore a carico del dipendente.

E’ evidente che quel valore è ormai assolutamente insufficiente visto che, con l’azione combinata di inflazione ed “effetto euro”, oggi possiamo comprare circa un terzo di ciò che potevamo comprare allora.

Una dieta straordinaria alimentata (si fa per dire..) dai miseri aumenti stipendiali che si sono ottenuti con gli ultimi Contratti Nazionali. 

Con il rinnovo dell’ultimo biennio del Contratto Nazionale, sottoscritto il 10 Gennaio, hanno sancito contrattualmente l’aumento del valore minimo del buono pasto, accontentandosi di fissarlo a soli 7,00 Euro. Un valore che, grazie alla fiscalità,  di fatto fa realizzare un aumento di solo 1 Euro circa, e   non permette assolutamente il recupero del valore d’acquisto perduto.

 E nessuno, allo stesso tavolo, sembra aver chiesto la defiscalizzazione, come noi continuiamo a fare, che farebbe recuperare ai lavoratori circa il 39% del valore eccedente i 5,29 Euro (le vecchie 10.240 lire).

 Il tutto, naturalmente, senza informare i lavoratori, e senza far tesoro delle esperienze di successo di quanto già avvenuto in alcuni atenei dove, grazie ai lavoratori che hanno partecipato e sostenuto le spinte rivendicative promosse da RdB,  il valore dei buoni pasto è stato fissato a 12 Euro a Reggio Calabria, a 10,32 Euro a Bologna, a 10 Euro a Roma Tor Vergata, a 9 Euro ad Ancona, e altri atenei dove i buoni pasto da tempo raggiungono o superano i 7 Euro lordi.

Dopo oltre dieci anni di valore bloccato…

…i lavoratori dell’Università hanno diritto SUBITO  ad un aumento vero del Buono Pasto, al di là della firma e dei contenuti  inadeguati del contratto e, ovviamente, alla cancellazione della quota a carico dei lavoratori laddove questo non fosse ancora avvenuto.

Oggi un euro vale le vecchie  mille lire, e  solo per  garantire lo stesso valore di allora  chiediamo i Buoni Pasto  con un valore di almeno 10 Euro, ed invitiamo  i lavoratori a sostenere questa richiesta.

 

Il possibile incremento del valore del Buono Pasto NON è soggetto ai “vincoli” della Finanziaria, e sulla relativa voce di Bilancio di Ateneo possono dunque indirizzarsi i previsti “aumenti stipendiali” per gli anni 2006, 2007, 2008, altrimenti vanificati.

 

Rivendichiamo il Buono Pasto di 10 Euro (minimo) in ogni ateneo!