In Italia il fascismo non è un'opinione, ma un reato.

Da troppo tempo pare prevalere il volgere gli occhi altrove, il non dar peso ed importanza, il non voler mettere insieme tanti fatti ed accadimenti, apparentemente diversi, in verità legati da un comune filo logico conduttore. 

Trieste -

Il coordinamento USB Pubblico Impiego dell’università di Trieste – per il tramite della FLC Cgil di ateneo - dichiara la propria vicinanza e solidarietà al sindacato CGIL, ai suoi militanti e ai suoi rappresentanti per l’assalto e conseguente irruzione nella sede nazionale della Cgil di Roma, sabato 9 ottobre. 

L’assalto, considerati i primi atti decisi dalla Procura di Roma e viste le immagini riprese durante l’attacco e diffuse dai mezzi di comunicazione sociali, è stato guidato da esponenti di “Forza Nuova”, in particolare Giuliano Castellino e Roberto Fiore. 

Oltre ai vertici di Forza Nuova, tra i 12 arrestati per gli scontri in piazza c’è anche un ex appartenente ai Nar, i Nuclei armati rivoluzionari, organizzazione terroristica di ispirazione fascista. Si tratta, a quanto pubblicato da alcuni quotidiani, di Luigi Aronica, già condannato a 18 anni per una catena di reati legato alla sua militanza nei Nar.  

I fermati sono accusati, a vario titolo, di danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.  

Il sindacato USB dell’università di Trieste ritiene che i fatti di Roma ripropongono l’arretratezza culturale e politica di un Paese che non ha mai compiuto una elaborazione storica su cosa sia stato il fascismo in Italia, sulle ragioni del suo sorgere, sulla costruzione del consenso che lo ha accompagnato, sulle sue gravissime responsabilità nelle scelte legislative discriminatorie. 

Non è un caso che, per anni, in Italia è stata coltivata l’idea che la legislazione del 1938 riguardasse solo coloro a cui venivano tolti i diritti e non coinvolgesse anche direttamente la natura dello Stato che gli toglieva. 

Allo stesso modo non possiamo non interrogarci sull’operato di quanti negli anni hanno coltivato rapporti a dir poco ondivaghi con quelle medesime organizzazioni oggi partecipanti all’assalto della sede della Cgil, con l’obiettivo tanto effimero quanto riprovevole di allargare gli spazi del consenso. 

Da troppo tempo pare prevalere il volgere gli occhi altrove, il non dar peso ed importanza, il non voler mettere insieme tanti fatti ed accadimenti, apparentemente diversi, in verità legati da un comune filo logico conduttore. 

Oggi più di ieri, USB università di Trieste ritiene fondamentale non consentire alcuna agibilità ai fascisti, isolandoli da quella parte di popolazione risolutamente democratica composta da lavoratrici, lavoratori e famiglie, già pesantemente colpiti dalle politiche governative e industriali che desiderano portare avanti la loro critica alle scelte del Governo Draghi, nuovo plenipotenziario europeo, e dei suoi tanti sostenitori per sconfiggere le sue scelte antipopolari, classiste, ostili alle persone quanto all’ambiente. 

Un abbraccio, 

p. USB Pubblico Impiego – università di Trieste 

Ferdinando ZEBOCHIN