La farsa annunciata

Università, rinnovo CCNL, aumento salariale ed elemento perequativo

Bari -

Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto Istruzione e Ricerca è avvenuto solo pochi mesi fa. L’arrivo dei miserabili aumenti e arretrati è passato inevitabilmente sotto silenzio, visto che molti non si sono neanche accorti di un cambiamento nella busta paga! Chi se n’è accorto ha nicchiato, con il conforto dei firmatari; "meglio pochi che niente" è il mantra proferito da qualche collega a giustifica del fallimento.

 

USB ha sempre sostenuto l’assoluta inadeguatezza degli “aumenti” a fronte di nove anni di blocco salariale e di un sostanzioso incremento di impegni, attività e responsabilità.

 

Abbiamo sin da subito denunciato la natura beffarda del cosiddetto “elemento perequativo”, quella mancetta fuori busta di pochi, pochissimi euro. Un importo variabile fra 7 e 28 euro mensili lordi per le fasce più basse, finanziato solamente fino a dicembre 2018.

 

In questi giorni il dibattito sul DEF (Documento economia e finanza) è in primo piano, mentre noi aspettiamo il rinnovo del contratto in scadenza, ma intanto sappiamo che quei pochi soldi verranno sottratti, visto che il governo non ha rifinanziato l’elemento perequativo.

 

Adesso gridano tutti allo scandalo.

 

Adesso si accorgono che hanno firmato un contratto senza futuro.

 

Ci limitiamo a ricordare che la firma del CCNL ha contribuito e consentito che si determinasse tutto questo, collaborando con il precedente governo.

 

Invitiamo tutti a chiedere conto e ragione della firma e a dissociarsi da chi, negli ultimi decenni, ha collaborato con i governi di ogni colore a smantellare l’Università pubblica, a mortificare e demonizzare i lavoratori dell’Università e di tutto il Pubblico Impiego, ad affamarli con accordi sempre più al ribasso pur di mantenere saldi i propri privilegi.

 

Invitiamo tutti i nostri iscritti e simpatizzanti a partecipare alla manifestazione nazionale del 20 ottobre a Roma, una manifestazione per rivendicare il ruolo centrale dello Stato in tutti i settori fondamentali, a partire da quelle dell’Istruzione e della Ricerca, per la nazionalizzazione dei servizi essenziali e strategici, per la reinternalizzazione dei lavoratori, per la giusta valorizzazione dei lavoratori.

 

UNIBA