LA QUESTIONE DELLE RISORSE
Giorni or sono si è svolto un incontro fra le delegazioni di parte pubblica e di parte sindacale.
Si è parlato, detta in estrema sintesi, di come regolamentare la corresponsione degli incentivi (accessori) per quanti svolgono funzioni specialistiche oppure incarichi di vario tipo. Quindi, di come “pesare” ciascun incarico e funzione, così da riconoscere un dato importo di trattamento accessorio.
L’amministrazione universitaria ha, inoltre, comunicato la disponibilità di poco più di 120.000,00 euro a destinazione “libera”, vale a dire che sindacati e rettore\direzione generale possono decidere come impiegarli.
È stato a quel punto che USB ha esposto alle delegazioni presenti l’intervento che segue (formalizzato anche per le vie ufficiali: protocollo di ateneo numero 97897 del 27/09/18).
Buona lettura:
<Per quanto concerne la distribuzione di incentivi correlati allo svolgimento di particolari incarichi, funzioni e compiti, USB è sempre più dell’opinione che neppure il miglior regolamento può garantire giustizia ed equità distributiva.
Anche il miglior regolamento, e non è questo il caso di quello presentato a questo tavolo, infatti deve scontrarsi con la pluriennale, documentata, grave inadeguatezza delle risorse destinate (in primo luogo a livello statale, in secondo luogo a livello locale), all’aumento del salario del personale.
L’attuale situazione è come quella di un ospedale in cui i malati se la prendono con i medici oppure con la persona che passa avanti loro, senza avere coscienza che il problema sono i tagli che hanno determinato la mancanza di personale medico, l’aumento dei carichi di lavoro del personale, il peggioramento delle condizioni di cura e così via.
Allo stesso modo, nella nostra piccola comunità, assistiamo ad una guerra di tutti contro tutti e di tutti contro questo o quel regolamento. Alcuni imputano la propria esclusione esclusivamente ai criteri di scelta del fortunato vincitore del “premio”. Altri sono convinti che saranno fra i meritevoli…
Pochi si rendono conto che la questione sono i tagli fatti in tanti anni, chi li ha proposti e portati avanti, chi si rifiuta di aumentare le risorse.
Per quanto concerne la PEO, la situazione dell’ateneo di Trieste non sembra presentare molte analogie a livello nazionale: solo il 5% dei dipendenti partecipanti alla PEO risulta destinataria della progressione economica.
Com’è possibile che tutto questo accada pur a fronte di norme statali uguali su tutto il territorio nazionale?
Perché questa università non si impegna a promuovere ogni ipotesi interpretativa alternativa e più ampia rispetto a quella fino ad oggi applicata che è, sia pure in quota parte, responsabile di quel 5%?
Per questo motivo USB ritiene prioritario un maggiore, significativo, finanziamento della PEO. Ogni euro destinato alla PEO garantisce un aumento di salario per sempre e non solo per l’immediato, per l’oggi, come nel caso delle voci accessorie.
Oramai la PEO è pari, ovvero superiore, ad un aumento contrattuale. A maggior ragione è fondamentale finanziare la PEO invece di destinare ulteriori risorse solo sugli incarichi e funzioni specialistiche che, a nostro avviso, dovrebbero trovare più opportuna copertura nel bilancio di ateneo.
Se è vero, come è vero, che l’organizzazione del lavoro, gli incarichi, le funzioni ed i compiti del personale rientrano nelle prerogative dell’ateneo e non sono oggetto di confronto con i sindacati, allora l’ateneo dovrebbe mettere mano alle proprie risorse di bilancio per la loro adeguata remunerazione.
USB si rende conto che, sovente, quanto distribuito ai responsabili di struttura e a quanti rivestono incarichi, è davvero inadeguato rispetto alle responsabilità e al lavoro svolto durante l’anno. Ma è convinta che quei compiti dovrebbero essere integrati dal bilancio di ateneo.
Per questo motivo, USB chiede che l’interezza delle risorse aggiuntive oggi quantificate dalla delegazione di parte pubblica (nell’ambito delle risorse fisse e ricorrenti) in circa 120.000,00 euro, sia imputata al finanziamento della PEO e non dirottata verso altri usi, del tutto discrezionali e soggetti, ancor di più della PEO, ad una valutazione i cui risultati li osserviamo ogni giorno, da anni>.
p. il Coordinamento USB – Università di Trieste
Ferdinando ZEBOCHIN