LA QUESTURA DI SIENA INTERVIENE AL TAVOLO DI CONTRATTAZIONE SINDACALE DELL'UNIVERSITÀ DI SIEN
LA QUESTURA DI SIENA INTERVIENE AL TAVOLO DI CONTRATTAZIONE SINDACALE DELL'UNIVERSITÀ DI SIENA
Nella serata del 11 marzo si è svolta una contrattazione decentrata presso l'Università di Siena. All'ordine del giorno era posto un unico punto dall'Amministrazione universitaria: rinnovo contratto integrativo Collaboratori esperti linguistici (CEL).
La seduta di contrattazione si è svolta alla presenza di molti colleghi CEL e di una cinquantina di studenti universitari. La presenza, come uditori, delle persone sopraccitate è stata concordata al tavolo contrattuale, e lo stesso Rettore ha preso la decisione di permettere che assistessero. La discussione si è svolta in modo ordinato, tanto che lo stesso Rettore, alla fine, ha ringraziato i CEL e gli studenti per la correttezza dimostrata nel permettere al tavolo di svolgere i propri lavori.
I toni sono stati accesi solo per un scambio di opinioni fra Amministrazione e parte sindacale, ma dopo poco è apparso nella sala consiliare un funzionario della Digos della Questura di Siena.
Nella sala consiliare del Rettorato una seduta di contrattazione sindacale si svolge alla presenza della Questura di Siena.
Reputiamo gravissimo l'accaduto e non possiamo accettare che il Rettore affermi di non sapere niente. Solo il Magnifico Rettore può dare alla Questura il permesso di varcare la soglia del Rettorato. Già solo la presenza della Questura nel palazzo del Rettorato dovrebbe destare preoccupazione, ma addirittura nell'aula dove si svolge una seduta di contrattazione è un fatto gravissimo.
Siccome il Rettore si è complimentato per la correttezza di chi era stato ammesso, in forma straordinaria, alla seduta, la presenza della Digos non può che essere dovuta ai toni della discussione avvenuta al tavolo fra gli
interlocutori, parte pubblica e sindacale. Questa è una forma palese di intimidazione della libertà di rappresentanza sindacale, sancita dalla costituzione della Repubblica italiana. Non si può criminalizzare il lavoro sindacale che tutela e difende le lavoratrici ed i lavoratori.
Eravamo già passati sopra la questione quando la Questura si era presentata all'assemblea con il personale tecnico amministrativo il 15 febbraio, ma oggi non possiamo accettare ne comprendere. Quella era una manifestazione pubblica, ma questa una seduta di contrattazione ufficiale.
Chiediamo che il Rettore chiarisca pubblicamene l'accaduto a tutto il personale.
Non ci faremo intimidire, ne zittire da chi non vuole che la contro informazione e l'attività sindacale venga svolta
No alla intimidazione vergognosa nei confronti dei diritti sindacali!
No alla criminalizzazione dell'attività sindacale!
Sostieni il sindacato, sostieni e stesso, passa dalla tua parte!