LETTERA APERTA AI CANDIDATI RETTORE DELL'ATENEO FIORENTINO

Roma -

Gentili professori,
cogliamo l’occasione del dibattito apertosi per le candidature al Rettorato dell’Ateneo fiorentino per inviare a Voi, e, naturalmente, al personale Tecnico Amministrativo e Ricercatori, alcune considerazioni che riteniamo sicuramente importanti, per lo meno per quei dipendenti che, seppure in forma – ingiustamente – ridotta per alcuni (il 10% dei voti totali del personale T.A.), possono contribuire in maniera significativa a determinare l’esito finale del voto.
Prima di rivolgerVi le nostre osservazioni e considerazioni dobbiamo, tuttavia, presentarci in maniera più adeguata, poiché la nostra sigla può forse indurvi ad un moto di sufficienza, non essendo ancora una realtà consolidata nel nostro ateneo.
RdB Università, infatti, è da poco sorta anche a Firenze, in risposta ad una deficitaria politica sindacale che sin qui ha imperato. Tralasciamo di elencare la lunga lista dei motivi di insoddisfazione che ci hanno indotti a questa scelta; ci limitiamo a sintetizzarli con un dolce eufemismo: una inadeguata rappresentanza sindacale, una insufficiente pratica contrattuale.
Certo, potremmo aggiungere tanto altro, ma quanto espresso ci pare tutto sommato indicativo per iniziare la nostra interlocuzione a Voi indirizzata.
I problemi che vogliamo segnalare sono in buona parte già noti e spesso tracimano nelle pagine della stampa locale, quando non nazionale: un intero movimento di Ricercatori precari che è presente e conosciuto in ogni ambito pubblico fiorentino, ad iniziare dal Palazzo Comunale, ma che non trova sponda – e soprattutto soluzione! – dentro l’Ateneo; una crescente precarietà e insoddisfazione economica, di riconoscimento di ruolo e di dignità del personale Tecnico Amministrativo; la mortificazione per le regole calpestate; una progressiva perdita di trasparenza nel sistema di reclutamento e di carriera (l’auspicabile Codice Etico dovrebbe informare TUTTI i soggetti dell’Università, non solo il personale Docente…).
Le "risorse umane" sono continuamente subordinate ad altre "emergenze" e "priorità". Gli investimenti immobiliari in nuove strutture edilizie; la moltiplicazione di corsi di laurea, talvolta privi di adeguata copertura di personale; il finanziamento a strutture sempre più lontane da un’idea di università pubblica al servizio del Paese, sono alcuni degli elementi – non tutti… - che assorbono ingenti risorse economiche e che, pure nei poteri dell’autonomia - o più probabilmente, grazie agli effetti perversi di questi…-, impediscono una corretta politica di bilanciamento in cui tutti gli attori sociali dell’Università di Firenze trovino soddisfazione e gratificazione.
Una seria riflessione, ed un chiaro segnale di indirizzo, si impone con urgenza.
RdB Università ha intenzione di tracciare un percorso sindacale che ponga al centro di ogni progetto futuro il valore del "capitale umano" dell’ateneo. Saremmo felici di poterci confrontare, augurabilmente in forma collaborativa, con chi dovrà reggere l’Università di Firenze per i prossimi quattro anni. L’apertura di un confronto, nella comprensione della necessaria e dialettica differenza di ruoli, è il primo segnale positivo che gradiremmo ricevere.
Fiduciosi in un vs. sollecito riscontro, cordialmente Vi salutiamo.