MILANO STATALE: NUOVO STATUTO. I PRIMI DELLA CLASSE
I PRIMI DELLA CLASSE
Il 1° febbraio – a soli 3 giorni dall'entrata in vigore della contro-riforma universitaria ! - in ateneo si è chiusa la discussione sulla composizione della Commissione per lo Statuto.
Un record di velocità che gratta gratta non ha molto di meritorio ma tanto da sanzionare: visti i risultati tanta velocità è servita solo a sottrarre alla discussione e alle decisioni della comunità universitaria il futuro dell'ateneo per consegnarlo nella mani della casta.
Peraltro senza nemmeno la finta di una discussione preventiva per dare alla Commissione principi e indicazioni chiare e condivise sulla tutela del patrimonio, delle competenze e delle finalità pubbliche dell'Università, visto che su queste cose la “riforma” è quantomeno ambigua.
Con 8 ordinari su 15 componenti la Commissione (il rettore + i 7 eletti dagli organi accademici) diventa concreto il rischio che il nuovo Statuto nasca da una ennesima contrattazione a tutela di interessi ed equilibri altri nell'ottica di una new governance aziendalista che attribuisce alla casta e ai portatori di interessi privati (gli esperti) il governo dell'ateneo.
Perciò ci sentiamo in diritto di chiedere alla Commissione risposte chiare sul se e sul come intendano tutelare le competenze (e quindi il personale, tutto il personale), il patrimonio scientifico e culturale, il patrimonio immobiliare, i risultati dell'attività di didattica e ricerca e in definitiva il carattere e le finalità pubbliche dell'ateneo.
Perciò ci sentiamo di avanzare la rivendicazione di massima trasparenza e pubblicizzazione dei lavori della Commissione e di valutazione della proposta finale di Statuto da parte della comunità accademica.