MOBILITAZIONE ATA: RIUSCITO LO SCIOPERO REGIONALE IN EMILIA ROMAGNA, ASSEMBLEA PARTECIPATISSIMA E CORTEO IN ABRUZZO, STRISCIONI SULLE SCUOLE A ROMA
Tantissime segreterie chiuse, interi istituti senza collaboratori scolastici, nessuna scuola è stata risparmiata dallo sciopero in Emilia Romagna.
E’ un segnale molto forte dell’esasperazione e della determinazione dei lavoratori, ottenuto nonostante le pressioni di molti dirigenti scolastici e una crisi che rende sempre più difficile togliere una giornata ad uno stipendio di meno di 1.000 euro al mese. Stavolta però ha prevalso la volontà di difendere prima di tutto la propria dignità, la consapevolezza che non si possa più andare avanti con gli attuali organici e senza alcuna garanzia occupazionale.
A Bologna si è tenuto un presidio sotto l’Ufficio Scolastico Regionale, organizzato dall’USB, con circa 100 lavoratori. Una delegazione ha avuto un lungo incontro, nel quale sono state portate richieste precise (trasformazione dei contratti dei tecnici e amministrativi precari e aumento di 1.700 posti su tutti i profili) e proposte possibile soluzioni.
Dopo l’incontro, un gruppo di manifestanti si è mosso in un rumoroso corteo, fino a Piazza Ravegnana. Si ritroveranno ancora in piazza il 1 maggio, in un grande corteo cittadino di tutti i lavoratori.
In Abruzzo, ad Avezzano, si è tenuta una partecipatissima assemblea regionale che si è poi trasformata in un corteo spontaneo. E’ un risultato straordinario, se pensiamo che l’assemblea era stata oggetto di forti tentativi di boicottaggio da parte di cisl, uil, snals e gilda, da un lato e USR dall’altro. Molte lavoratrici hanno però preferito prendere un permesso piuttosto che piegarsi a chi voleva negare perfino il diritto di riunirsi in assemblea.
Ora la protesta va portata fino a Roma. Si sta organizzando la partecipazione alla manifestazione convocata da USB sotto il parlamento del 22 maggio, insieme a tutti i settori del pubblico impiego.
Intanto a Roma, i colleghi di due istituti hanno esposto uno striscione dalle finestre della scuola.
E’ solo la prima tappa, sappiamo che 10 anni di tagli e sfruttamento richiederanno ancora molte mobilitazioni, con la forza che deriva dall’unità dei lavoratori.
USB continuerà a sostenere la loro lotta con tutte le sue strutture.