NON CI SONO RISORSE?
(proposta per distribuire più risorse a tutto il personale)
In questi giorni è tornata all’esame dei sindacati la pluridecennale questione del cosiddetto “conto terzi”, vale a dire i proventi realizzati dall’ateneo per prestazioni rese – dietro compenso - al mondo delle imprese.
Potete crederci quando diciamo che, grazie ai soldi raccolti con il conto terzi, alcuni (pochi) non hanno problemi a pagare il mutuo, anzi…
Per la maggioranza di rematori poco o niente.
Come sindacato USB abbiamo dimostrato (da ultimo con note formalmente acquisite dal protocollo di ateneo in data 02/12/20, num. 141401 e in data 29/11/21, num. 154421) che un’alternativa al poco-nulla di oggi, è possibile e ampiamente motivata:
basterebbe applicare un’aliquota modesta – 6% - sul fatturato e si libererebbero risorse aggiuntive, oggi mancanti, a favore di tutto il personale.
Storie? USB non racconta storie.
Proviamo, per esempio, ad applicare l’aliquota del 6% sui valori iscritti a bilancio come fatturato conto terzi per gli anni dal 2015 al 2019:
anno 2015: fatturato euro 2.600.000,00. Il 6% è pari a euro 156.000,00;
anno 2016: fatturato euro 1.800.000,00. Il 6% è di euro 108.000,00;
anno 2017: fatturato 2.700.000,00. Il 6% è di euro 162.000,00;
anno 2018: fatturato di euro 3.971.000,00. Il 6% è di euro 238.260,00;
anno 2019: fatturato di euro 1.700.000,00. Il 6% è di euro 102.000,00.
Quando vi diranno che non ci sono soldi, oggi sapete cosa rispondergli:
“Andate a prenderli dove ci sono”!
USB ha presentato una articolata e motivata nota con osservazioni su diversi fronti: dal reperimento di nuove risorse a favore di tutto il personale (vedi sopra), alla limitazione dei compensi erogabili ai pochi contoterzisti di professione (è ancora vigente la Costituzione “più bella del mondo” secondo la quale “i pubblici impiegati sono al servizio della Nazione”?), alla necessità di limitare\eliminare pratiche elusive e così via.
Insieme possiamo.
Insieme con USB potremmo di più.
USB PI - Università di Trieste