PARMA: ILLEGITTIMO RINVIARE L'ELEZIONE DEL RETTORE

Parma -

Per fare un po' di chiarezza

Il MIUR non ha deciso alcuna proroga dei Rettori

Lo Statuto è stato adottato il 14 aprile 2011

Solo il Decano può disdire le elezioni

Abbiamo già espresso il nostro giudizio negativo sul tentativo in atto di garantire ad alcuni Rettori una seconda proroga di mandato, che risulta essere del tutto illegittima. Riteniamo necessario ora aggiungere alcune considerazioni che ci sembrano necessarie per richiamare a quello che, a nostro parere, è il corretto rispetto della legge.

1) Quando è stato "adottato" lo Statuto dell'Ateneo di Parma?

La risposta a questo interrogativo è chiarissima e riportata in atti ufficiali. Come si può leggere sul sito dell'Ateneo, lo Statuto è stato "adottato dal Senato Accademico con delibera n. 474/16719 del 14 aprile 2011 previo parere favorevole del Consiglio di Amministrazione. Modificato con delibera n. 480/16904 del 13 ottobre 2011 e n. 482/17053 del 21.12.2011. Emanato il 16 gennaio 2012 con Decreto Rettorale N. 14. Pubblicato il Gazzetta Ufficiale il 3 febbraio 2012". Quindi la data di adozione è il 14 aprile 2011 e sulla base di tale data è stata decisa la proroga di un anno prevista dalla legge Gelmini.

Ora si cerca di far passare una data diversa e successiva come quella di effettiva "adozione" dello Statuto, ma la legge in proposito è altrettanto chiara.

Al'articolo 1, comma 5 detta che "Lo statuto contenente le modifiche statutarie è adottato con delibera del senato accademico, previo parere favorevole del consiglio di amministrazione." Al comma 7 aggiunge che "Lo statuto, adottato ai sensi dei commi 5 e 6 del presente articolo, è trasmesso al Ministero che esercita il controllo previsto all'articolo 6 della legge 9 maggio 1989, n. 168, entro centoventi giorni dalla ricezione dello stesso." Quindi il controllo Ministeriale può avvenire solo su uno Statuto già adottato e non modifica la data di adozione.

Sulla base di tale norma è stata messa in atto la proroga del mandato del Rettore fino alla scadenza dell'Anno Accademico 2011-2012. Se ora si modificasse, con una forzatura evidente del testo della legge, un'altra data di adozione, si avrebbe che la proroga del mandato del Rettore attuata lo scorso anno sarebbe in contrasto con la legge. Con la conseguenza, tra l'altro, che ogni atto assunto da questo Ateneo dopo il primo novembre 2011 potrebbe essere contestato per evidente vizio di legittimità e soggetto a ricorso.

2) Che cosa ha deciso il Ministero?

E' stata diffusa l'informazione secondo cui il MIUR avrebbe deciso la proroga del mandato dei Rettori già scaduti lo scorso anno. Anche qui va precisato che in realtà non esiste alcun atto ministeriale (Nota, Circolare, Decreto del Ministro) in tal senso, come si può facilmente verificare dal sito web del Ministero stesso, alla pagina relativa agli Atti Ministeriali.

Quello che esiste, almeno per l'Ateneo di Parma, ma sembrerebbe anche per quello di Verona, è una lettera del Direttore Generale del Ministero stesso nella quale si dichiara di "ritenere condivisibile" una interpetazione della legge difforme dal testo della legge stessa. Non siamo quindi in presenza di un atto ufficiale ma di un parere personale che non può sovraordinare i comportamenti degli Atenei interessati. Il Direttore Generale del Ministero non ha alcun potere di interpretazione della legge, tanto meno di modifica, nè può sottrarre agli Atenei la loro autonomia riconosciuta per legge. Si tratta quanto meno di un comportamento disinvolto per non dire di peggio. La lettera del Direttore Generale è allegata a questo comunicato.

3) Chi può annullare le elezioni del Rettore?

E' stato diffuso un comunicato nel quale si da per scontato che quest'anno non ci saranno le elezioni per il nuovo Rettore. Vorremmo ricordare che lo Statuto dell'Ateneo (art. 9, comma 8), attribuisce il potere di indizione delle elezioni al Decano e che il periodo temporale previsto per le nuove elezioni è già iniziato. Pertanto solo chi ha il potere di indire le elezioni ha anche il potere di disdirle. Al Rettore in carica, lo Statuto non riconosce alcun diritto a cancellare le elezioni.

Abbiamo naturalmente il massimo rispetto per l'indipendenza del Decano e per la decisione che egli assumerà. Ci sembra però evidente che la decisione di cancellare le elezioni del Rettore, per noi illegittima per le ragioni esposte sopra, possa avvenire solo con atto formale e motivato sulla base della legge e dello Statuto e di altri atti istituzionali che dovessero intervenire nel frattempo.

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primo comunicato

Illegittimo rinviare l'elezione del Rettore

E' stata comunicata al Consiglio di Amministrazione e al Senato Accademico una nota del Ministero dell'Università sulla base della quale le elezioni del Rettore sarebbero nuovamente rinviate di un anno.

Si tratta di un potere di rinvio che nessuna norma di legge attribuisce al Ministro ed è in palese contrasto con la Legge Gelmini, la quale consente ai Rettori in scadenza nell'anno di adozione del nuovo Statuto di restare in carica fino al termine dell'anno accademico successivo.

Questa possibilità è stata già utilizzata dall'Università di Parma rinviando le elezioni che dovevano tenersi lo scorso anno, e l'attuale Rettore è già stato prorogato alla fine del 2012. La legge non prevede una seconda proroga e non può essere certo una nota del Ministero a modificare una legge dello Stato. Tanto più che questa nota "decide" tale proroga sulla base di una interpretazione della data di adozione dello Statuto che non trova alcun supporto nel testo della legge stessa.

Delle due l'una: o è illegittima l'attuale proroga o era illegittima quella dello scorso anno e quindi qualcuno si è assunto la responsabilità di rinviare le elezioni del Rettore senza che vi fossero le basi giuridiche per farlo.

Con la nota del Ministero siamo in presenza di un "imbroglio" giuridico messo in atto per "scippare" il sacrosanto diritto degli Atenei interessati ad eleggere i nuovi Rettori sulla base dei nuovi Statuti.

Pensiamo che sia un dovere di tutte le componenti dell'Ateneo e in tutte le sedi opportune impegnarsi per respingere questo tentativo di aggirare la legge che non aiuta certo a dare credibilità all'Università italiana.