PISA: NO AI FONDI INTEGRATIVI
ANCHE ALL’UNIVERSITÀ DI PISA DICIAMO NO AI FONDI PENSIONE INTEGRATIVI !!
Lunedì scorso, camuffandola come un’assemblea sul trattamento pensionistico del personale dell’Ateneo di Pisa, la CGIL ha lanciato in grande stile la sua campagna di vendita dei fondi pensioni Sirio.
Il Seminario formativo sul Fondo Pensione SIRIO di Lunedi 15 aprile, promosso dall’Ateneo stesso e destinato al personale tecnico-amministrativo, sarà l’evento successivo.
L’accordo per l’estensione del Fondo nazionale di previdenza complementare SIRIO, che noi definiamo FONDO PENSIONE “TRUFFA”, è stato firmato il 9 febbraio 2012 dall’ARAN e dai sindacati complici CISL, UIL, CGIL e UGL. L’estensione del fondo pensionistico Sirio ai lavoratori della Ricerca e dell’Università sicuramente fa contente banche e assicurazioni, ma per i lavoratori è un autentico scippo.
Dopo aver affossato le pensioni pubbliche, permettendo il passaggio dal regime retributivo a quello contributivo, che dimezza le pensioni (Riforma Dini del 1995) fino alla recente riforma delle Pensioni e del Lavoro di Elsa Fornero, la ministra dalla lacrima al vetriolo, ora i sindacati concertativi si siedono ai tavoli dei CdA del Fondo Sirio con l’obiettivo di riuscire a rosicchiare la loro parte dalla busta paga dei lavoratori pubblici.
Oggi la “TRIPLICE” ha raggiunto il suo obiettivo, candidamente ammesso a suo tempo dalla UIL quando scrisse che l’accordo sindacale del 1999, siglato da tutte le OO.SS, (in base al quale è stato emanato il DPCM che trasformava il TFS nel meno vantaggioso TFR) fu sottoscritto proprio “per effettuare un ulteriore passo verso quella previdenza complementare che nel nostro comparto ancora non è per niente decollata”.
Per questo il sistema pensionistico è stato fatto a pezzi, ridotto a pura elemosina.
Ora i loschi affaristi, che si spacciano per rappresentanti dei lavoratori, si aspettano che noi buttiamo le nostre liquidazioni e magari parte del nostro salario direttamente in gola alle banche e agli speculatori finanziari che sono causa dell’attuale crisi devastante che colpisce in special modo i lavoratori e i pensionati.
Quando i nuovi sindacalisti-piazzisti della speculazione finanziaria verranno a chiederci di rischiare quel poco che ci rimane versandolo nel Fondo Sirio, noi dobbiamo fargli capire che le loro proposte non ci interessano e che è ora che cambino mestiere!
Strappiamogli in faccia le loro tessere sindacali, organizziamo dei comitati di “accoglienza” in tutti i luoghi di lavoro dove si presenteranno per vendere i loro prodotti.
E ricordiamogli che:
CI SONO TANTE BUONE RAGIONI PER CHIEDERE A CISL UIL E CGIL DI NON METTERE PIÙ LE MANI SULLE PENSIONI DEI LAVORATORI: HANNO GIÀ FATTO TROPPI DANNI, A PARTIRE DALLA RIFORMA DINI!
I LAVORATORI PUBBLICI HANNO IN QUESTO MOMENTO BEN ALTRE PRIORITA’:
DIFENDERE IL LORO SALARIO DALL’ATTACCO DEL GOVERNO E DEI BANCHIERI EUROPEI,
DIFENDERE IL LORO POSTO DI LAVORO E I SERVIZI PUBBLICI EROGATI ALLA POPOLAZIONE,
LOTTARE PER IL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE BLOCCATO DALLE NORME CRIMINALI APPROVATE NEGLI ULTIMI ANNI DAL PARLAMENTO
E UNA RIFORMA PREVIDENZIALE CHE RESTITUISCA IL DIRITTO A PENSIONI DIGNITOSE
E SBLOCCHI LE ASSUNZIONI NEL PUBBLICO IMPIEGO ACQUISENDO PROCESSI DI STABILIZZAZIONE E REINTERNALIZZAZIONE, ABBANDONANDO IL RICORSO ALLE TROPPE FORME DI PRECARIATO ESISTENTI