POLITICA DEI REDDITI: DIBATTITO SURREALE NELL'ATENEO DI SALERNO

Presentazione al libro di Antonio Foccillo “LA POLITICA DEI REDDITI: UTOPIA, MITO O REALTA’?”

 

Lunedì 21 gennaio 2008 – ore 10.00 - Aula delle Lauree, Facoltà di Ingegneria

 

Introduce Raimondo Pasquino Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Salerno - Presenta Luigi Nicolais Ministro per l’Innovazione tecnologica e per la Pubblica Amministrazione - Intervengono, con l’autore - Daniela Valentino - Preside della Facoltà di Economia - Sergio Destefanis - Ordinario di Economia politica.

Salerno -

 

 Dibattito surreale sulla politica dei redditi all'Università di Salerno

Mai ci saremmo aspettati un'inno alla speranza come conclusione della presentazione di un libro di un dirigente nazionale UIL sulla Politica dei redditi in Italia dal 1962 ad oggi. Almenoché di non ammettere la completa clericalizzazione della scienza economica che fa del dibattito accademico una liturgia tra prelati che si affidano alla speranza come possibilità di nascondere la sconfitta ormai storica della concertazione confederale protagonista anche del Protocollo sulla Politica dei Redditi del 1993.

Il rispetto che ci sentiamo di dovere  ai relatori  per i loro fondamentali ruoli ed incarichi istituzionali che vanno dal Ministero, al Rettorato, dalla Presidenza di Facoltà  all'Ordinariato di Economia Politica, stride con la più ampia ed oggettiva visione del crollo del potere reddituale dei lavoratori e pensionati italiani.

Le macerie che ci circondano in termini di salari (non solo quelli precari), di potere d'acquisto e di reddito differito dato come servizi sociali ai cittadini, sono dati incontrovertibili che senza tema di smentita dimostrano il completo fallimento della politica sindacale confederale che però, ribaltandone il punta di vista, diventa il successo di quella parte minoritaria di società che ha spaventosamente aumentato ricchezza, benessere finanziario, rendita di posizione e potere contrattuale.

Abbattere il costo e le sicurezze del lavoro portando sinergicamente la precarietà dei giovani (e sempre più ex giovani) all'insostenibilità esistenziale, è solo uno dei tanti effetti collaterali di una politica sindacale scellerata di chi ha palesemente cambiato la sua funzione di parte sociale stonando sempre più verso la concertazione di governo delle amministrazioni, delle imprese e dell'intero paese.

L'accelerazione dei processi di destrutturazione della Pubblica Amministrazione, attraverso processi (già avviati) di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi, accorpamento di Enti e soppressione di funzioni, chiusura di uffici periferici, produce nell'immediato la perdita di posti di lavoro con gravi ripercussioni sui dipendenti in termini di mobilità e in prospettiva la riduzione o il taglio di servizi sociali prima garantiti ai cittadini.

Il governo e Cgil, Cisl e Uil si stanno accordando per spostare il peso contrattuale verso il secondo livello (quello integrativo) aumentando da due a tre gli anni di vigenza dei contratti che, in assenza di un meccanismo automatico di adeguamento delle retribuzioni, ridurranno in povertà chiunque abbia un rapporto di lavoro dipendente, peggio se pubblico.

Nell'omelia accademica cui abbiamo assistito oggi, abbiamo riscontrato poche connessioni con la realtà che vivono i lavoratori sulla loro pelle. In conclusione il libro presentato, a detta dell'autore, deve essere aggiornato con il Protocollo su previdenza, lavoro e welfare del 23 luglio 2007 che come tutti sanno (tra le altre cose) aumenta i lavoro straordinario a scapito dell'occupazione e rinnova precarietà nonché il taglio delle pensioni nei prossimi decenni.

Di questo passo, non c'è speranza, altro che speranza.