PRECARI: NEL PUBBLICO IMPIEGO E NEL PRIVATO

Roma -

 6 OTTOBRE: SCIOPERO DEI PRECARI PUBBLICI

Per le RdB/CUB, le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Nicolais danno il senso di come il Governo non abbia reali intenzioni di risolvere il problema del precariato nel pubblico impiego.
Infatti dire che va eliminato il blocco del turn-over è dire una "banalità" che non fa giustizia all’intelligenza dei Lavoratori precari e, soprattutto, non risolve e esaurisce il problema.
"Serve, invece, un immediato intervento normativo che consenta l’adeguamento delle dotazioni organiche, bloccate da anni, ai reali fabbisogni di servizio e al numero attuale di precari nelle pubbliche amministrazioni riconoscendo a questi Lavoratori il diritto maturato in anni di precariato a vedere convertiti a tempo indeterminato il proprio rapporto di lavoro e, come nel caso di lsu e cantieristi, ad uscire dall’attuale condizione di lavoro nero"- dichiara Bonvino Carmela, responsabile nazionale del settore precari delle RdB/CUB: " ci vuole una nuova legge 285. Le RdB/CUB hanno già fatto presentare in Senato e alla Camera un’articolata proposta di legge che dà un segnale concreto e fattibile da un punto di vista degli strumenti normativi. Quello che ci vuole è la reale volontà politica di invertire la politica dei precedenti Governi di tagli e esternalizzazioni che hanno causato e alimentato in questi anni il fenomeno del precariato, rivedere la logica del Pacchetto treu e mettere la soluzione del precariato di stato ai primi punti dell’agenda di governo e farlo già a partire dalla finanziaria. l punto è cosa il Governo deciderà di fare per intervenire realmente e complessivamente sul problema e i tempi stringono".
Per incalzare il Governo su questo punto ed evitare anche che le soluzioni siano parziali o tampone le RdB/CUB hanno proclamato per il 6 Ottobre uno sciopero nazionale dei Lavoratori precari del Pubblico Impiego con manifestazione nazionale a Roma per spingere il Governo e la Maggioranza a promuovere interventi legislativi per abolire sia il Pacchetto treu che la legge 30 e avviare, in tempi stretti, una sanatoria programmata e generalizzata del precariato del P.I., attraverso la trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari e la reinternalizzazione dei servizi appaltati.

SULLA VERTENZA ALL'ATESIA

Grande è la soddisfazione per l’ottimo lavoro svolto dagli ispettori del lavoro di Roma a seguito delle dettagliate denunce presentate da alcuni lavoratori del collettivo precari dell’Atesia che da tempo si battano per il riconoscimento dei propri diritti.
Sono in molti a sperare, nel mondo industriale, e non solo!, che tutto finisca in una bolla di sapone.
Piovono quindi pietre sugli ispettori del lavoro il cui operato è stato giudicato "irresponsabile", "incomprensibile", "pilotato", "confuso", "contraddittorio" ed "estremista" dai vertici dell’ Atesia e della Confindustria che in questi giorni stanno usando a man bassa l’arma consueta del terrorismo psicologico minacciando licenziamenti di massa nel settore e la chiusura di Atesia se dovesse essere costretta a regolarizzare 3.500 lavoratori a progetto. Il "leit motiv" di fondo è sempre lo stesso: meglio precari e senza diritti che disoccupati.
La lotta dei precari dell’Atesia, seguita con vivo interesse dalla RdB della Direzione Provinciale del Lavoro di Roma sin dall’inizio, dimostra invece l’infondatezza dell’idea - alquanto fatalista - che le scelte liberiste siano ineluttabili e come la assuefazione e la rassegnazione ad esse da parte di chi le subisce possano e debbano essere sconfitte.
Crediamo, conoscendo bene la serietà, la professionalità e l’autonomia degli ispettori che hanno condotto le lunghe indagini sul più grande call-center d’Italia, che sarà molto difficile per l’Azienda dimostrare che il "verdetto" raggiunto sia in controtendenza con la circolare del ministro Damiano, che in Atesia le promozioni commerciali e le interviste effettuate dai cosiddetti operatori "outbound" siano scevre dalle modalità imposte dall’Azienda e che non sia un "verdetto" equanime.