Resoconto USB su trattative per rinnovo CCNL

dopo i BONUS non vogliamo CCNL MALUS

Roma -

ISTRUZIONE E RICERCA, SI APRE LA TRATTATIVA ALL’ ARAN

 

Si è aperto giovedì 9 il tavolo all’ARAN per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del neonato comparto Istruzione e Ricerca, che racchiude i settori Scuola, Università, Ricerca e AFAM.

Dopo l’illustrazione da parte del Presidente dell’atto di indirizzo, sia sulla parte generale che sulla parte dei singoli settori, è stata la volta degli interventi delle Organizzazioni Sindacali presenti.

USB ha rappresentato la propria posizione già espressa al tavolo confederale e a quello delle Funzioni Centrali, dove stanno trattando materie di carattere generale comuni a tutto il pubblico impiego e da cui arrivano segnali non positivi. Le modifiche proposte sul piano normativo, come ad esempio le ferie, le assenze per malattia e per visite mediche specialistiche o la richiesta di programmazione per poter fruire dei permessi per la legge 104, non migliorano ma peggiorano le condizioni di lavoro.

USB ha riportato i contenuti della propria piattaforma di Pubblico Impiego e dei singoli settori. In particolare è stata sottolineata la questione economica, ribadendo l'insufficienza degli 85 euro (che secondo l'atto di indirizzo dovrebbero finanziare tutti i costi contrattuali: tabellare, accessorio, valutazione, welfare etc...), oltre ad esprimere preoccupazione per i tentativi del Governo di riduzione dei diritti.

Davanti a un quadro economico di questo tipo, unito ai peggioramenti normativi che si prospettano, e tenuto conto delle criticità già emerse nel nuovo comparto nel dover coniugare le specificità di settori dissimili, in particolare quello della Scuola, USB ha sottolineato che chiudere in fretta il contratto probabilmente interessa più il Governo che non i lavoratori.

I circa 450 euro lordi già promessi (sui massmedia) in pagamento per gennaio, come arretrati dei primi due anni, svaniranno rapidamente. Rimarranno, invece, i problemi normativi di un contratto chiuso in fretta, che incideranno negativamente sulla vita dei lavoratori.

Come stanno rimanendo gli 85 euro lordi e medi dell'accordo chiuso il 30 novembre 2016 tra governo e gli altri sindacati a ridosso della campagna elettorale per il Referendum. Oggi, però, tutti lamentano che sono insufficienti.

USB ritiene che, dopo otto anni di blocco, serva più un buon contratto che un contratto veloce. L'intervento si è concluso con una breve panoramica sulle maggiori criticità dei settori.

L'incontro è terminato con il proposito da parte dell’ARAN di convocare presto i tavoli tematici che affronteranno le peculiarità di ogni settore prima di intervenire congiuntamente sulla parte comune.

 

Roma, 13/11/2017