Rilanciamo l'azione politica e sindacale nel settore per preparare al meglio il percorso verso le elezioni RSU
Presso la sede regionale Lombarda di via Padova, si è tenuto, nei giorni scorsi, un corso formativo rivolto ai delegati del settore università, tenuto da Paolo Barisone del Politecnico di Torino e finalizzato all'approfondimento delle tematiche inerenti la contrattazione collettiva, la programmazione del personale ed i diritti ed agibilità sindacali. Hanno partecipato Delegati USB di Unimi, Polimi, Bicocca , Polito, Unito e Piemonte Orientale
Pietro Cusimano ha fatto un breve intervento introduttivo in cui ha sottolineato la straordinaria opportunità che si sta profilando in merito alla prospettata separazione fra comparto scuola e comparto università e ricerca. La costituzione di un comparto università-ricerca rappresenterebbe infatti l'occasione, per USB, di tornare ad essere rappresentativa, data la rappresentatività precedentemente conquistata nella ricerca e il raggiungimento di un risultato molto prossimo all'obiettivo, realizzato in passato da USB nel precedente comparto università.
Per tale ragione, ha sottolineato Cusimano, è importantissimo che i delegati del settore università lavorino intorno ad un progetto condiviso diretto a valorizzare le iniziative e la presenza di USB nelle varie realtà universitarie, preparandosi alle elezioni RSU previste nel 2021.
Barisone ha quindi introdotto le tematiche del corso evidenziando l'importanza dell'analisi dei Conti Annuali degli Atenei, al fine di acquisire le informazioni indispensabili per rivendicare in trattativa un riequilibrio delle risorse fra tutto il personale (il conto annuale è un documento imposto dal MEF nell’ambito della spending review ed è oggetto di informativa sindacale). Le tavole da 1 a 14 di questo documento danno una fotografia sulle spese e sulla consistenza complessiva del personale degli Atenei, evidenziando forme ed entità del precariato. L’unica tabella sulla quale è possibile incidere dopo averne preso visione preventiva all'approvazione in CDA, è la Tabella 15, relativa al fondo salario accessorio e ripartita fra fondo per le cat. B-C-D e per la cat. EP, suddivisi a loro volta fra risorse fisse e risorse variabili.
Dopo averne preso visione, nostro obiettivo deve essere chiedere l'implementazione della parte del fondo variabile proveniente dall'attività commerciale dell'Ateneo, non sottoposta a vincoli di sorta dal MEF ; è una scelta politica che gli Atenei possono fare in piena autonomia.
E’ stata inoltre fatta una panoramica sugli art. da 63 a 66 del CCNL, relativo alla costituzione del fondo salario accessorio per il personale delle cat. B-C-D ed EP.
E’ stato anche posto in rilievo che se il 30% della parte variabile del fondo salario accessorio è destinato alla performance deve essere obiettivo dei delegati USB nostro obiettivo è quello di ottenere l'applicazione di criteri oggettivi per la destinazione, quali i coefficienti di servizio e di presenza .
E' poi emerso un altro atteggiamento da adottare : quello di perseguire un riequilibrio nella destinazione di tutto il salario accessorio, stabilendo dei tetti e delle incompatibilità nella distribuzione della sua parte variabile
Riguardo alla programmazione del personale si è evidenziata la necessità di lottare per ottenere adeguate risorse rivolte alla stabilizzazione dei precari e all'effettuazione delle progressioni verticali. E' infatti possibile destinare i Punti Organico Ministeriali (POM) complessivi a tutte le categorie indipendentemente dalla loro provenienza. Destinarli alle PEV e all'assunzione del Personale TAB sarebbe un atto di giustizia, in presenza di piani straordinari per le progressioni di carriera dei Docenti.
Si è posto inoltre l'accento sulle proposte formulate da USB al ministero rivolte a far uscire il personale TAB dal calcolo dei punti organico e all'attuazione di piani straordinari di assunzione anche per il personale TAB.
Riguardo alle agibilità sindacali si è ancora una volta evidenziata l’iniquità della norma che esclude dalla contrattazione integrativa le organizzazioni non firmatarie del CCNL anche se rappresentative. E' poi emerso che in alcuni Atenei i delegati territoriali e/o aziendali USB sono ammessi come uditori.
Si è infine evidenziata la necessità di non cadere in trappole di regolamenti RSU che limitino la fruizione dei permessi e designino un numero ristretto di delegati USB da mandare ai tavoli di trattativa. E' anche emersa l'opportunità che i documenti USB e gli accordi prodotti negli Atenei vengano inviati all'indirizzo di posta universita@usb.it , così da poterli pubblicare sul sito https://universita.usb.it/ , così per permettere a tutti i Delegati un utile aggiornamento per agire nel proprio Ateneo.