Siamo alle solite: è il MEF che blocca gli aumenti salariali
Pubblichiamo il report dell'incontro che USB Università ha avuto il 26 aprile con la ministra Bernini che, a nostro parere, ha dato segnali di disponibilità all’ascolto.
Abbiamo avuto la percezione di una determinata resistenza da parte del dr. Naddeo, Presidente dell’ARAN, a trovare una soluzione, per lo più tecnica a suo parere, che consenta di utilizzare le risorse aggiuntive già nelle disponibilità degli atenei (50 milioni di euro stanziati dal precedente governo) per incrementare la parte stabile delle retribuzioni del personale TAB delle università, o sul tabellare o su una indennità fissa come l’Indennità di Ateneo percepita a luglio di ogni anno, come richiesto da USB.
Secondo il presidente dell’Aran, iniziare ora l’iter di autorizzazione volta a modificare la destinazione di queste risorse (sul salario accessorio e distribuite secondo criteri di performance/produttività) porterebbe a un notevole ritardo la chiusura del contratto nazionale di cui è ancora in discussione la parte normativa.
La Scuola, che invece ha raggiunto già questo risultato e altri …, è pronta a firmare e l’Aran pure sembra che abbia un forte interesse a chiudere il contratto.
E’ questo un punto dirimente della contrattazione nazionale e i sindacati trattanti dell’Università si dovrebbero adoperare per ottenere miglioramenti economici stabili anche per il personale dell’Università.
Mercoledì 26 aprile si è svolto al MUR l’incontro con la ministra Bernini, richiesto da USB lo scorso 20 febbraio. La delegazione di USB Università ha sottoposto alla Ministra alcune proposte da considerare sia in relazione al rinnovo della parte normativa del CCNL che in prospettiva più ampia. Le nostre proposte sono state riprese più compiutamente nel documento consegnato da USB alla Ministra al termine dell’incontro e riportato in allegato.
Alla presenza del presidente dell'ARAN Naddeo e di altre organizzazioni sindacali sono stati affrontati temi che solo in parte hanno interessato il settore Università. La discussione era allargata anche ai settori Ricerca e AFAM, dimostrando di fatto come è stato da tempo ribadito da USB, e solo ora anche dal presidente dell’Aran, che è difficile affrontare e chiudere in tempi congrui il rinnovo del CCNL mantenendo nel compartone “Istruzione/Ricerca”, settori qualitativamente diversi come Scuola, Ricerca, Università e AFAM.
Un’estrapolazione della Scuola dal compartone, così come richiesto da USB e da altre OO.SS. sarà un’operazione che richiede modifiche legislative che solleciteremo in vista dei prossimi rinnovi contrattuali e delle prossime elezioni RSU.
USB è stata l'unica sigla a sostenere che il personale TAB dell’Università necessiti di un aumento salariale di almeno 300 euro mensili per recuperare anni di blocchi salariali, a fronte di un incremento esponenziale del costo della vita ed anche considerando che il personale TAB dell’Università ha i salari più bassi del pubblico impiego. Naddeo ha fermamente archiviato la richiesta, sostenendone il costo troppo elevato per via dei vincoli imposti dal MEF sulla stabilità.
Anche la ministra Bernini ha condiviso le sue perplessità su tale aumento, ma ha ribadito l’attenzione alle nostre richieste, confermando che farà il possibile per soddisfarne qualcuna. Vedremo…
Parimenti, non è stata data la disponibilità di utilizzare i 50 milioni per fare progressioni orizzontali e per incrementare stabilmente il salario accessorio, utilizzandoli invece come risorsa variabile attraverso un’indennità per premiare la produttività collettiva.
Il nostro timore è però che il destino di queste risorse non solo sia una tantum che finirà nel trattamento accessorio anziché sulla quota stipendiale, ma che addirittura venga destinato a pochi eletti anziché a tutti, utilizzando a tal fine la valutazione della performance.
Invitiamo quindi il personale ad attivarsi per le necessarie azioni di pressione al fine di scongiurare questa eventualità. In tal caso un primo appuntamento utile potrebbe essere lo SCIOPERO GENERALE del 26 maggio.
Abbiamo poi sollevato la nostra preoccupazione sui carichi di lavoro che graveranno sul personale TAB in considerazione dell'attuale condizione di sotto-organico e con la realizzazione dei progetti del PNRR.
Oltre a chiedere adeguate assunzioni, stabilizzazioni e progressioni verticali (coi criteri adottati nel resto del pubblico impiego anziché coi punti organico), USB ha evidenziato con rammarico che al momento non sono previsti per il personale TAB automatismi retributivi come per docenti e ricercatori, né riconoscimenti economici derivanti dallo svolgimento di progetti europei e dalle diverse nuove attività svolte dalle università.
È poi emersa la volontà condivisa di affrontare in tavoli tecnici questo argomento, così come le annose anomalie dei Collaboratori Esperti Linguistici, dei tecnologi e degli ospedalieri dei policlinici universitari, che da troppo tempo non vedono riconosciute le loro professionalità, il loro status giuridico ed il corretto inquadramento economico.
USB P.I. è disponibile ad approfondire con il Ministero le molte problematiche dell’Università, per avere un contratto nazionale che riconosca al Personale Tecnico Amministrativo e Bibliotecario il suo ruolo nel sistema universitario pubblico, restituendo quanto tolto in termini di salario e diritti negli ultimi rinnovi contrattuali.
USB Pubblico Impiego - Università
Da dove arriva la richiesta dell’aumento di 300 euro netti mensili dei salari:
Sciopero Generale venerdì 26 maggio: