TOR VERGATA: FIRMATO L'ACCORDO IN ...PACCHETTO

Roma -

Mercoledì 13 giugno, in una ulteriore contrattazione tra amministrazione e parte sindacale, è stato sottoscritto l’accordo integrativo relativo all’incremento dell’indennità di professionalità e di responsabilità, del buono pasto e all’avvio delle procedure per  le  prime progressioni verticali.

 

Non possiamo sostenere di essere completamente soddisfatti per tutte le motivazioni che abbiamo evidenziato nel percorso di questa lunga e difficoltosa trattativa.

 

Anche in quest’ultimo incontro abbiamo esposto le riserve, emerse dall’assemblea del personale, sulle scarse   garanzie date nella programmazione 2006-2007 per i posti che saranno destinati al personale tecnico amministrativo, da  attingere dalle graduatorie degli idonei. In un contesto generale di crisi finanziaria per il contenimento dei conti pubblici con probabili ricadute locali, e possibile riduzione dei trasferimenti ministeriali 2006 (per la valutazione sfavorevole dei prodotti di ricerca selezionati dai docenti dell’ateneo, come riportato dal Rettore in Senato Accademico), vi è il timore di una involuzione dell’indirizzo politico, con il ritorno ad un passato (anche recente) che ha visto penalizzato il "solo" personale tecnico amministrativo. Il testo dell’accordo, nella parte per le progressioni verticali, è stato  dunque  rafforzato  con il  riferimento all’esigenza di un equilibrio tra le due componenti per il  buon andamento dell’ateneo.

 

Non è niente di eccezionale, ma è stato l’elemento che ci ha fatto uscire da una situazione di stallo.

 

Ci siamo resi conto, purtroppo, dalla scarsa partecipazione all’assemblea (in cui comunque abbiamo registrato una numerosa presenza di nostri iscritti) di non trovarci nella condizione di chiedere ulteriori modifiche. Riteniamo, come già esposto ai lavoratori in assemblea, che la mancata sottoscrizione dell’accordo senza il supporto della mobilitazione dei lavoratori,  uniti, non sarebbe  stata  sufficiente a cambiare i rapporti di forza.

 

Lo abbiamo fatto presente alle RSU dopo l’assemblea, chiedendo una riunione urgente con  tutta la delegazione sindacale prima di inviare la lettera all’ amministrazione. La risposta è stato “l’invio urgente” della richiesta sindacale, senza la firma degli eletti RdB.  A fronte di questa”urgenza”, è da sottolineare l'assenza in contrattazione  del responsabile CGIL di Ateneo e del responsabile  territoriale arrivato solo alla  firma dell’accordo. 

 

Abbiamo scelto, dunque, di non rinunciare alla firma di un accordo che, per la parte riguardante gli incrementi economici, rappresenta per il conseguimento di una prima e importante tappa nella rivendicazione della “questione salariale”, avviata con le nostre assemblee nel 2004.

 

E continuiamo a svolgere il nostro ruolo di rappresentanza entrando  nel merito della regolamentazione che varrà per tutte le procedure verticali.  Le RSU-RdB, infatti, hanno consegnato - per l’ennesima volta -  la  richiesta  scritta per la  modifica del  Regolamento. In  particolare è stato chiesto, come nota a verbale, l’inserimento del rimando alla norma contrattuale che prevede la “ricostruzione di carriera” (art.16, L.808/77). Questa norma permetterebbe l’accesso alle procedure per i lavoratori che non hanno nè i cinque anni di anzianità nella categoria,  né il titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno. Per consolidare la legittimità della richiesta è stato anche segnalato che,  recentemente, sull’argomento è stato vinto un ricorso da un lavoratore di un’altra università, patrocinato dal legale  RdB.

 

L’amministrazione si è resa, dunque, disponibile a convocare al più presto la parte sindacale in un “tavolo tecnico” per la discussione del Regolamento, propedeutico all’emissione del bando di selezione. A luglio probabilmente saranno applicati i benefici economici previsti dall’accordo.

 

Sulla questione  del ruolo di rappresentanza e dei “rapporti di forza”, poiché convinti che sempre, e non solo alla firma degli accordi, vadano esercitati  in tutte le sedi anche quelle istituzionali, come il Senato Accademico,  si sta tentando di impostare un intervento che,  partendo a monte,   punti su un maggiore “peso” del personale tecnico amministrativo, ma in quella sede, ancora di più, come sempre sosteniamo che vale il detto “l’unione fa la forza”.

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