UN'ALTRA UNIVERSITA' PER UN ALTRO MODELLO SOCIALE

Roma -



La manovra finanziaria approvata dal Senato, e che ora passa alla Camera, tra le tante misure inique che colpiranno i lavoratori e le famiglie, ha una missione chiara e precisa: smantellare l’ascensore sociale per la maggioranza del paese che deve tornare ad essere massa proletaria sfruttata ed ignorante come nell’800.

L’Università, la Scuola e la Ricerca come “bene comune pubblico” è lo strumento di emancipazione e conquista sociale del popolo; costruttore di coscienza critica, di opportunità, di futuro, di condivisione della conoscenza al servizio del benessere collettivo. Non vi può essere profitto e sfruttamento, né mercato, né logica economica aziendale nel governo politico della formazione culturale e professionale dei giovani che hanno l’obbligo di costruirsi il futuro che desiderano. Dobbiamo fermare la manovra e questo governo che taglia, impoverisce il paese e non mette un’euro sulla formazione e l’istruzione dei nostri figli. Niente sull’occupazione giovanile e niente sulla ricerca pubblica.

Il Ministro dell’Università, Scuola e Ricerca, senza soluzione di continuità, agisce in totale spregio dei lavoratori e degli studenti: il nuovo anno accademico e il nuovo anno scolastico sono destinati al caos del conflitto sociale tra giovani senza futuro con genitori indebitati, licenziati, espropriati di dignità e salario, contro istituzioni svuotate di funzione e di risorse.

Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti, anche agli scettici, che l’Università, la Scuola e la Ricerca sono un pezzo fondamentale del complessivo progetto di smantellamento della Pubblica Amministrazione nella sua funzione sociale di erogatore di servizi.

Ora più che mai è necessario che i lavoratori e gli studenti si uniscano nella lotta.

La USB Università dichiara sin da ora lo stato di agitazione di tutto il personale universitario per continuare la protesta e far sentire a maggioranza e opposizione parlamentare la voce dei lavoratori dipendenti, dei precari, dei senza reddito, di quel movimento che vuole un altro modello sociale, un’altra Università, un altro futuro.

Dall’attacco frontale e trasversale contro i lavoratori pubblici e privati, non si salva più nessuno.

Nostro diritto, nostro dovere è fermarli

Ora più che mai i lavoratori e gli studenti sono invitati a mobilitarsi per partecipare e sostenere il

presidio che si svolgerà ad oltranza

lunedì 12 settembre dalle ore 15, davanti Piazza Monte Citorio