Università di Pavia: occupazione Rettorato, apertura dello stato di agitazione e attivazione delle procedure di Raffreddamento

Pavia -

Dichiarazione stato di agitazione e attivazione delle procedure di raffreddamento comma 2 art.2 Legge 146/90 e s.m.i _ Università di Pavia e lavoratori afferenti alle società in appalto

Ogni giorno assistiamo al genocidio compiuto dal Governo di Israele nei confronti della popolazione di Gaza. Continui bombardamenti su civili inermi, su donne e bambini, a cui si aggiungono operazioni di terra e chiusura dei corridoi umanitari.

Purtroppo, nulla sembra mettere in discussione i rapporti del nostro Paese con le istituzioni israeliane, anzi si sviluppano anche atteggiamenti repressivi verso chi manifesta per la pace e per i diritti del popolo palestinese.

Al contrario, molte Università sembrano attratte dalle possibilità offerte dal Bando del MAECI (Ministero Affari Esteri e Cooperazione Internazionale) per progetti congiunti di ricerca sulla base dell’Accordo di Cooperazione Industriale, Scientifica e Tecnologica tra istituzioni italiane ed israeliane, il cui finanziamento potrebbe essere utilizzato per sviluppare tecnologia dual use, ovvero a impiego sia civile che militare, nonché la terza linea di finanziamento delle tecnologie ottiche potrebbe essere utilizzata per sviluppare dispositivi di sorveglianza di ultima generazione, anche a uso bellico.

Al contrario non vengono intraprese chiare azioni di solidarietà verso il popolo palestinese e non sono state avviate procedure di sostegno concreto attraverso corridoi che rendano meno complicato e difficoltoso per studenti e accademici di un popolo martoriato dalle bombe la continuazione dei loro studi e delle attività didattiche.

Sin dalla scorsa estate, ben prima del 7 ottobre 2023, USB ha aderito all'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, promuovendo azioni di boicottaggio accademico contro gli accordi degli Atenei con la filiera bellica per lasciare la guerra fuori dall'Università ed evitare il coinvolgimento del nostro Paese.

Considerando l’ordinanza di gennaio della Corte Internazionale di Giustizia in cui si riconosce il reale rischio che il Governo di Israele stia commettendo genocidio – classificato come crimine contro l’umanità – vista la risoluzione del consiglio di sicurezza dell’ONU approvata in data 25 marzo che chiede il cessate il fuoco a Gaza e conseguentemente vincola gli stati membri ad impegnarsi nella sua applicazione e nell’impedire il perpetrarsi di tale crimine, vista la Convenzione per la Prevenzione e Punizione del Crimine di Genocidio che prevede il dovere inderogabile di prevenzione dei genocidi, si ritiene necessaria l’astensione immediata del trasferimento di armi e tecnologie belliche e dual-use verso Israele, così come la ricerca e lo sviluppo di know-how a possibile impiego bellico. Si ribadisce inoltre che tale vincolo è del governo italiano tutto che in primis ha il dovere di conformarsi a tali risoluzioni, interrompendo lo scambio di armi, di tecnologie belliche ed ogni collaborazione accademica a fini militari, a scopo di sanzione come previsto dal diritto internazionale.

Alla luce di quanto riportato in premessa e in considerazione della solidarietà espressa da molti lavoratori afferenti all'ateneo pavese a qualsiasi titolo, appalti e ricercatori inclusi, verso le azioni intraprese dagli studenti dell’assemblea dei “giovaniPalestinesiPavia” a cui partecipano anche membri di USB Federazione del Sociale, a cui l'amministrazione universitaria non sta dando ascolto in modo ufficiale rifiutando l'indizione straordinaria di un senato accademico dove possano essere espresse istituzionalmente le posizioni di tutte le parti critiche verso il genocidio in atto, la scrivente O.S. dichiara quanto in oggetto.

La scrivente rimane in attesa di convocazione.

 

USB Federazione Lodi - Pavia