Università di Trieste: perché USB non firma l'accordo integrativo 2017

Trieste -

Mai come in queste settimane, la delegazione trattante USB ha avuto evidenza della lontananza di alcuni rappresentanti sindacali rispetto alle diffuse esigenze reali del personale.

Non sappiamo cosa spinga tutti gli eletti RSU in quota CGIL e CONFSAL ad esprimersi contro la distribuzione di risorse aggiuntive in favore della progressione salariale di centinaia di dipendenti universitari; cosa li porti a preferire il finanziamento di alcune indennità che, sia pure meritoriamente, avvantaggiano un numero inferiore di dipendenti e per un periodo limitato (il salario è per sempre, l’indennità no!).

Non sappiamo neppure cosa porti tutti gli eletti RSU in quota CGIL e CONFSAL a dare credito alla “meritocrazia”, non accorgendosi che si tratta di una forma di repressione salariale, per di più in odore di illegittimità considerato che la retribuzione assolve al compito di garantire “comunque”, a Costituzione vigente, una esistenza libera e dignitosa.

Rattrista constatare, una volta di più, che un risultato diverso sarebbe stato possibile.

Per questo USB ha voluto formalizzare, in termini sintetici, le ragioni che impongo di non sottoscrivere l’accordo integrativo 2017, a ribadire le tante osservazioni e proposte di volta in volta già formulate all’amministrazione universitaria.

A seguire il testo (protocollato l’8 novembre ’18 e allegato al presente comunicato) e in allegato anche le osservazioni esposte durante l’ultimo incontro di trattativa.

Buon lettura:

La scrivente componente USB partecipante alla delegazione trattante di parte sindacale in questa Università degli studi, conferma il giudizio di complessiva, significativa inadeguatezza dell’accordo 2017, peraltro già reiteratamente espresso ed argomentato durante gli incontri dedicati all’argomento.

Questa componente ribadisce (peraltro in compagnia anche dei sindacati CISL e UIL Rua di ateneo) l’esigenza e l’opportunità di aumentare, in misura significativa, le risorse già disponibili in favore della tornata PEO 2017, ad iniziare almeno dai 124.000,00 euro aggiuntivi ex Decreto delegato 25.05.2017, n. 75 ed è, sin d’ora, impegnata in favore del reperimento di ulteriori risorse anche sulla tornata PEO 2018.

Per quanto riguarda il trattamento accessorio, questa componente USB ritiene fondamentale individuare un elemento retributivo – quantitativamente significativo - da non sottoporre a valutazione in considerazione dei livelli salariali mediamente bassi del personale contrattualizzato e dell’apporto dato dal citato personale all’aumento di produttività del lavoro in questo ateneo. Ritiene, altresì, che il predetto aumento di produttività sia documentato e documentabile in ogni momento ed opponibile agli organi di ateneo.

La scrivente componente USB ritiene che contenuti diversi degli accordi integrativi di ateneo avrebbero consentito di avvicinarsi all’obiettivo di cui sopra.

Si rammarica per la preferenza riconosciuta in favore di una mera “meritocrazia” di facciata, nella realtà dei fatti vero e proprio strumento di repressione salariale verso le classi sociali medio-basse di questo ateneo e della società nel suo complesso.

p. la componente USB Pubblico Impiego di ateneo

Ferdinando ZEBOCHIN