UNIVERSITA': STOP AD INTERVENTI PER DECRETO
UNIVERSITA’: STOP AD INTERVENTI PER DECRETO
SERVE UNA VERA RIFORMA CHE PARTA DA LAVORATORI, PRECARI E STUDENTI
I provvedimenti urgenti annunciati dal Governo per l’Università dovrebbero intervenire, ancora una volta per decreto legge, su un parziale sblocco del turnover, sul blocco delle assunzioni per gli atenei in rosso, sul diritto allo studio, sul blocco dei concorsi per la docenza già banditi e finanziati, ed anche sull’edilizia universitaria.
“Questo insieme di misure dovrebbe favorire il dialogo con quanti, come Rettori e Partito Democratico, stanno cercando di trattare col governo saltando a piè pari il movimento reale di lavoratori, precari e studenti che in due settimane ha saputo rimettere in discussione la legge 133”, dichiara Orazio Maccarone della RdB-CUB Università.
“Ma chi si è messo sulla linea del dialogo adesso dovrà fare i conti con questo ennesimo decreto che rafforzerà l’impianto della 133 - prosegue Maccarone - una legge che destruttura la pubblica amministrazione e cancella quel poco di stato sociale sopravvissuto. E’ inutile continuare a riproporre quelle formule aziendalistiche che in 20 anni hanno portato gli atenei e l’intero sistema universitario sull’orlo del fallimento, legittimando così la svendita dell’Università Pubblica alle Fondazioni private deliberata dal Governo. E non convincono nemmeno quei sindacati che, dopo 20 anni di appoggio incondizionato alle riforme privatistiche, oggi chiamano i lavoratori allo sciopero restringendo la protesta ai tagli economici”.
“La RdB-CUB Università dice no a qualsiasi ulteriore intervento per decreto legge, e rivendica l’abrogazione totale della 133, per una vera riforma dell’università che sarà possibile solo a partire dalla rimessa in discussione delle passate riforme e del potere delle baronie: la parola va data a quel movimento di lavoratori, precari e studenti che si vorrebbe mettere da parte”. Conclude il dirigente RdB-CUB.