USB BOCCIA L'APPELLO DEL PRESIDENTE DELLA CRUI A DRAGHI

BASTA COL SERVILISMO FILOGOVERNATIVO E CON LA TEORIA DELL'UOMO FORTE AL COMANDO!

 

Roma -

Mentre i sindacati conflittuali (USB e Sì Cobas) si trovano a fronteggiare in questi giorni un vero attacco da regime con tanto di misure cautelari e perquisizioni, (leggi la notizia),  arrivando persino all'arresto di 8 dirigenti sindacali della logistica, anche sul versante accademico si respira un'aria pesante da ventennio.            
Analogamente a quanto succedeva in pieno fascismo nel 1931, quando i docenti universitari prestarono il giuramento fascista (solo 12 su 1225 non chinarono il capo davanti a Mussolini, perdendo la cattedra), quasi un secolo dopo si assiste alla squallida deferenza del vertice del mondo accademico italiano nei confronti del Governo Draghi.      
In un messaggio riportato al link di seguito e servilmente intitolato "L'Università ha bisogno di lei", Ferruccio Resta, Presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) si spertica in lodi ed elogi in modo sgradevole ed ai limiti del ridicolo, distruggendo in un attimo quel poco di dignità e di indipendenza che era rimasta nell'Università del nostro Paese.

Indipendentemente dal giudizio su Draghi, la lettera è inaccettabile sia nel metodo che nel merito: si dà in pasto l'Università agli appetiti governativi e lo si fa subdolamente mediante una lettera appello con la quale si pretende di parlare a nome di tutte le componenti delle comunità accademiche. Inoltre, tradisce la fiducia nel sapere sostituendola con la fiducia nell'uomo forte, che è la negazione della forza delle istituzioni fondata sulla condivisione del libero sapere. 

Ciò che preoccupa di più nel messaggio del Presidente della CRUI è che non si limiti a parlare per conto dei Rettori, ma pretende di farsi messaggero delle istanze degli studenti, facendo intendere che  godrebbero di maggiore “tutela” con la riconferma di Draghi al Governo. 

Certo, in questi giorni, il sostegno e la solidarietà al Premier in crisi sono arrivate anche da altre istituzioni e realtà della società civile. Ma che un simile appello provenga da chi dovrebbe rappresentare la sintesi delle posizioni degli Atenei italiani è ancora più preoccupante. Sì, perché un'Università sana e libera da condizionamenti ha il solo faro della cultura, della conoscenza e del progresso del sapere, ma non può in nessun modo sottomettersi all'idea dell'uomo forte, tanto più se si tratta del Primo Ministro di un Governo ancora in carica.

Questa squallida vicenda è il segno di una profonda crisi dell'Università italiana, oramai da diversi decenni sotto il giogo governativo, senza dignità e senza la tanto decantata autonomia che dovrebbe orientare in modo imparziale le scelte soprattutto in ambito di didattica e di ricerca.

Un vero e proprio attentato alla dignità ed all'integrità dell'Università italiana ed all'intera comunità accademica nazionale. Una vergognosa operazione di servile propaganda politica, che come USB Università denunciamo con forza.

Chiediamo che tutti i componenti della CRUI abbiano uno scatto di orgoglio, raddrizzino la schiena e non si pieghino a simili giochetti di potere, respingendo spot propagandistici finalizzati a interessi connessi alle risorse del PNRR e chissà a cos'altro!

Inoltre, è evidente come la CRUI si ponga nei confronti del Governo come cinghia di trasmissione delle istanze di Confindustria e del mondo della finanza, essendo oramai da tempo al servizio delle lobby imprenditoriali e finanziarie.

Ma, a nostro avviso, le istanze espresse dal mondo della ricerca e degli studenti hanno più a che fare con i benefici che si potrebbero trarre da una realtà accademica più forte, più libera, più indipendente e più competente. Caratteristiche non rinvenibili nell'attuale guida del Governo e neanche nella figura della Ministra dell'Università e della Ricerca, individuata dal Premier stesso.

Come USB, ci auguriamo che tali atteggiamenti servili e di sottomissione abbiano fine e che l'Università possa guadagnare presto la via verso il recupero della dignità e indipendenza.

 Roma, 20 luglio 2022

USB PI - Università