USB SI LAUREA SINDACATO NAZIONALE MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO
ELEZIONI RSU UNIVERSITA':
USB SI LAUREA SINDACATO NAZIONALE MAGGIORMENTE RAPPRESENTATIVO
I risultati delle elezioni RSU attestano il raggiungimento della rappresentatività nazionale. Le liste presentate da USB P.I. negli atenei italiani ottengono un risultato ottimo: al momento sono stati verbalizzati 2.783 voti: quasi il 7% dei lavoratori dell’Università Pubblica ha votato le liste USB esprimendo preferenze per chi lotta, dentro l’Università, per una prospettiva sindacale indipendente ed alternativa al sistema “concertativo”.
La RSU è l’organo di rappresentanza dei lavoratori nella contrattazione locale e deve rappresentare tutto il personale. La raggiunta rappresentatività nazionale di USB nel comparto e i risultati complessivi del sindacalismo di base, ci carica di responsabilità a cominciare dalla necessità di portare tutti gli eletti in un coordinamento delle RSU degli Atenei italiani, al fine di individuare una strategia nazionale condivisa.
Ringraziamo tutti i lavoratori che ci hanno votato, tutta la USB Pubblico Impiego, i dirigenti, i militanti sindacali e i candidati, per il lavoro profuso per ottenere questo importante successo.
La vittoria nel comparto Università si aggiunge a quella nel comparto Ricerca e al grande rafforzamento nei comparti dove USB era già maggiormente rappresentativa. C'è nel corpo dei lavoratori la consapevolezza del ruolo svolto dai delegati USB nella continua e strenua difesa degli interessi e dei diritti dei lavoratori.
Sebbene la maggioranza dei voti vada, nonostante tutto, ancora al sindacalismo concertativo, abbiamo dimostrato che la presenza e l’intervento sindacale USB è ampiamente premiato sia nelle sedi nuove sia in quelle dove eravamo già presenti. Le liste USB presentate in alcuni casi si confermano le più votate, superando di gran lunga quelle dei confederali che vivono le elezioni RSU come una giostra medievale, un torneo muscolare, per competere nel primato del migliore referente del sovrano. Non è affatto un caso che molti dati locali testimoniano un’egemonia schiacciante per una sigla sindacale che storicamente ha determinato assunzioni e poi carriere politiche, dirigenziali ed accademiche.
Un filo invisibile lega tutte le clientele e le tessere sindacali, tutte le elezioni RSU iniziate con la privatizzazione del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, l’autonomia/potere locale del bilancio, le nomine fiduciarie del rettore e non più ministeriali per il direttore amministrativo (oggi direttore generale per la riforma Gelmini, ma sempre capo del personale T/A). Un filo invisibile trascina da decenni la funzione dei lavoratori pubblici dell’Università verso l’estinzione: scomparsa di professionalità, scomparsa di dignità, scomparsa di diritti, scomparsa di salario, scomparsa di posti di lavoro.
Dobbiamo spezzare quel filo “invisibile”, oggi strumento potente in mano al governo dei Professori che sta continuando l’opera di smantellamento dell’Università Pubblica come definito nella riforma Gelmini.
Quindi lotta contro i tagli, lotta per lo sblocco del contratto nazionale, lotta contro le riorganizzazioni degli Atenei che non possono essere pagate con i soldi del salario accessorio dei lavoratori, lotta contro le discriminazioni e gli affidamenti di responsabilità clientelari, lotta per stabilizzazione dei precari, per la formazione permanente e gratificando tutti con progressioni economiche orizzontali e verticali.
La campagna elettorale è finita: ora alle chiacchiere bisogna far seguire i fatti, fatti che possono essere solo frutto di protagonismo e militanza collettiva contro la disastrosa delega alla concertazione che ci sta portando ad essere i lavoratori più sfruttati e meno tutelati in tutt’Europa.
Roma, 19 marzo 2012 Esecutivo Nazionale USB P.I. Università