VIDEOSORVEGLIARE

Trieste -

Mercoledì 8 giugno ’22 l’ateneo ha convocato sindacati e RSU avente come primo punto all’ordine del giorno un “Accordo integrativo relativo all’impiego dei sistemi di videosorveglianza presso le strutture, aree di pertinenza e sedi dell’Università degli Studi di Trieste”.  

Al riguardo la legge prevede che quando un sistema di videosorveglianza è idoneo, anche solo astrattamente oppure incidentalmente, all’osservazione dei lavoratori, il datore di lavoro deve convocare le rappresentanze sindacali, proporre loro un accordo integrativo in materia. Nel caso non vi fosse accordo, la questione passerà all’esame dell’ispettorato del lavoro.  

La questione non è se la videosorveglianza possa rappresentare un utile deterrente per impedire eventuali furti.  

Quella è, in estrema sintesi, la giustificazione esposta dall’ateneo.  

La questione importante è se detto sistema, permanentemente integrato fra i dispositivi di sicurezza dell’ateneo possa, anche solo potenzialmente ed incidentalmente, condurre ad una verifica ed osservazione rivolta nei confronti del personale universitario.  

Il pericolo c’è. Se così non fosse l’ateneo non avrebbe dovuto convocare le rappresentanze del personale.  

Per questo motivo è doveroso, non semplicemente opportuno, condurre una verifica attenta e dettagliata su tutti gli aspetti critici.  

Per questo è necessario richiamare le garanzie ancora oggi previste in materia e chiedere di conoscere le motivazioni alla base di tale iniziativa.  

In allegato – come da abitudine USB – troverete il testo protocollato delle nostre osservazioni e il testo di quanto predisposto dall’ateneo.  

Durante la predetta riunione è stato anche ulteriormente approfondito la questione del lavoro agile.  

Sulla questione USB riconosce alla parte pubblica di aver avviato una riflessione su quella parte del personale che, per quanto non “fragile” ai sensi di legge (vale a dire, colpita da patologie particolarmente aggressive), è comunque meritevole, certificazione medica alla mano, di una tutela differenziata.  

A fine giornata, il sindacato CISL (nella persona di Elisabetta Tigani Sava) ha opportunamente ricordato all’ateneo il noto messaggio di posta elettronica avente ad oggetto le valutazioni individuali del (solo) personale tecnico-amministrativo.  

Nella nota, indirizzata a direttori di dipartimento e responsabili di struttura, “si informa che valutazioni medie del personale che si collocano tra il punteggio di 4 e 5 potranno essere oggetto di revisione”.  

Con l’occasione USB ha chiesto se detta revisione sia ipotizzabile anche per i professori universitari, notoriamente tutti promossi alla classe retributiva superiore ogni due anni di anzianità.  

Al riguardo il rettore ha risposto che un professore è un professore: per un docente il massimo che si può chiedere... è il minimo.  

Per questo tutti loro ricevono lo scatto stipendiale, automaticamente ogni due anni.  

USB – Unione Sindacale di Base Pubblico Impiego 
Università degli studi di Trieste 
Ferdinando Zebochin