YES, WE CAN ... DO IT !
STRALCIARE LA PARTE NORMATIVA E CERCARE UN ACCORDO SULLA PARTE ECONOMICA NEL RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E' POSSIBILE !
I COMITATI DI SETTORE POSSONO DARE INDICAZIONE ALL'ARAN DI FARLO. L'ESEMPIO NEL COMPARTO ENTI LOCALI !
INTANTO ANCHE LA RdB RICERCA SI STA MOBILITANDO !
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ENTI LOCALI:
COMITATO DI SETTORE ACCOGLIE PROPOSTA RDB-CUB PER IL RINNOVO DELLA SOLA PARTE ECONOMICA DEL CONTRATTO
Dopo la mobilitazione del 14 febbraio scorso, che ha visto iniziative delle Rdb-CUB Pubblico Impiego nelle maggiori città italiane con un presidio presso la sede nazionale dell’ANCI, giungono i primi effetti per la chiusura del Contratto di Lavoro degli oltre 550.000 lavoratori del comparto Regioni e Autonomie Locali.
Il Comitato di Settore, che emana le linee di indirizzo per il rinnovo contrattuale, ha trasmesso all’ARAN una integrazione alla precedente direttiva invitando l’Agenzia di Contrattazione Nazionale a chiudere rapidamente la parte economica del Contratto, accogliendo così la richiesta delle RdB sulla quale è già stata avviata una raccolta di firme fra i lavoratori per sollecitare in questo senso le Amministrazioni Locali.
Nei prossimi giorni è inoltre prevista la convocazione delle rappresentanze sindacali per la sottoscrizione dell’accordo negoziale.
“Non possiamo che apprezzare questo primo importante passo compiuto dal Comitato di Settore, che incontra le aspettative delle molte migliaia di lavoratori e lavoratrici del comparto”, afferma Roberto Betti del Coordinamento Nazionale RdB-CUB.
“Al tempo stesso siamo però molto preoccupati per le mancate stabilizzazioni del personale precario e per il giro di vite che si sta imprimendo nei confronti delle libertà sindacali, temi che porremo all’attenzione dei nostri interlocutori nel corso dell’incontro del 21 Febbraio”, prosegue il rappresentante RdB. “Auspichiamo che in questo senso giungano dalle controparti segnali distensivi, assieme alla consapevolezza che il personale delle Regioni e degli Enti Locali, investito da grandi processi di trasformazione anche sul piano costituzionale, continua a percepire le retribuzioni più basse di tutto il Pubblico Impiego: sarebbe preferibile un aumento delle retribuzioni, rispetto alle riduzioni fiscali di cui si parla in questi giorni”, conclude Roberto Betti.
Le RdB-CUB P.I. proseguiranno le proprie iniziative nei confronti degli Amministratori Locali, che culmineranno nell’incontro già ottenuto con il Presidente dell’ANCI, congiuntamente al Presidente del Comitato di Settore e ad autorevoli interlocutori della Conferenza delle Regioni e dell’UPI, previsto per il prossimo Giovedì 21 Febbraio, presso la sede dell’ANCI.
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CONTRATTO RICERCA:
A TUTELA DEL SALARIO SUBITO RINNOVO DELLA PARTE ECONOMICA
Martedì 26 febbraio presidio a Roma davanti all’Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena 299 – ore 11.00
Rinnovo immediato del biennio economico per il Comparto Ricerca: a sostegno di questa richiesta l’USI/RdB Ricerca ha indetto per martedì 26 febbraio un presidio a Roma, davanti all’Istituto Superiore di Sanità, in verrà richiesto un incontro il Professor Garaci Presidente del Comitato di Settore degli Enti di Ricerca.
“Non possono essere i lavoratori a pagare le inadempienze dei governi e il vuoto politico attuale”, attacca Cristiano Fiorentini della Direzione Nazionale di RdB-CUB Pubblico Impiego. “Evocare l’importanza della ricerca serve a far bella figura nei dibattiti televisivi, ma poi si lascia il settore nel dimenticatoio. L’ultimo rinnovo per i lavoratori della ricerca l’abbiamo firmato quando il Contratto era già scaduto - lamenta il dirigente sindacale - ed ormai questo Contratto, come quello di altri 7 comparti del Pubblico Impiego, è scaduto da 26 mesi. Considerando il potere d’acquisto, che usando un eufemismo possiamo definire inadeguato, gli aumenti salariali risultano essenziali per garantire un minimo di recupero ai lavoratori.”
Prosegue Fiorentini: “Chiedere il rinnovo contrattuale in assenza del Governo sarebbe inutile e demagogico, ma la parte economica è già stabilita e si può rinnovare subito. Inoltre non vogliamo avere fretta nel trattare una parte normativa che si preannuncia molto delicata”.
“Questa situazione mette sempre di più in evidenza come sia indispensabile ripensare un meccanismo di recupero automatico del potere d’acquisto dei salari come la cara vecchia scala mobile”, conclude il responsabile RdB-CUB.