Bologna: cosa c'entrano i lavoratori dell'università con i saluti fascisti?
“Ateneo, protesta degli studenti con pentole e saluti romani”.
Così titolava il quotidiano La Repubblica venerdì 3 ottobre in merito alla manifestazione organizzata da Azione Universitaria (vicino ad AN) e Student Office (vicino a Comunione e Liberazione) sotto le finestre del rettorato per protestare contro la riforma dello statuto, con tanto di striscione con fiamme tricolori.Il giorno seguente, sempre i giovani di AN, si presentavano davanti alla scuola elementare XXI Aprile dove genitori, docenti ed alunni avevano dato vita ad una “occupazione” simbolica contro la riforma Gelmini con uno striscione intimidatorio "Meno occupare, piu' lavorare".Il pomeriggio della medesima giornata da un gruppetto di esponenti del centro destra, capeggiato da un parlamentare di Forza Italia, volavano uova contro genitori ed insegnanti delle Scuole Longhena che stavano protestando in Pzza. Malpigli.Questi sono solo alcuni degli episodi che in questi giorni stanno caratterizzando l’agire di certi settori politici e sociali della destra del nostro paese.Episodi che si inseriscono in un quadro ben più complesso e molto pesante che fa della rivalutazione del passato regime fascista;della caccia all’immigrato;della repressione dei movimenti popolari e sindacali che si battone per l’ambiente e per la difesa dei diritti dei lavoratori;dell’immunità giudiziaria per i potenti;il perno della propria azione tesa a costruire un sistema neo autoritario nel nostro paese.Per questi motivi crediamo che chi si batte in difesa dei diritti dei lavoratori, al di là delle motivazioni della protesta, non possa sottovalutare i saluti romani di giovedì scorso.Se corrispondesse al vero ciò che viene riportato dal quotidiano di cui sopra; cioè che a quella manifestazione avrebbe preso parte, senza sentire neppure la necessità ad oggi di dissociarsi, la rappresentate sindacale e componente del consiglio d’Amministrazione, Antonella Zago; saremmo di fronte ad un comportamento grave ed inaccettabile che ogni lavoratore democratico dovrebbe condannare.Invitiamo tutte le lavoratrici e i lavoratori , le forze sindacali a vigilare affinché episodi di questo tipo non trovino “cittadinanza” all’interno dell’Università.Bologna 06/10/008