BOLOGNA RETTORATO SOTTO ASSEDIO. RdB CON GLI UNIVERSITARI
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22 ottobre 2008 - Corriere di Bologna
Rettorato, assedio con fumogeni I collettivi occupano i binari
Il movimento si divide: tensione in stazione tra ultrasinistra e polizia. Un migliaio di studenti e ricercatori precari si ritrovano in via Zamboni. Poi il corteo si spacca e va in stazione
di Marina Amaduzzi
Bologna - L'assedio al rettorato con lancio di bombe di vernice rossa contro il muro. L'incontro tra duecento studenti di Scienze, Farmacia e Medicina e il rettore nel cortile di Palazzo Poggi. Il blitz dei collettivi in via Zamboni 33, il corteo (non autorizzato) di un migliaio di studenti e ricercatori precari in giro per la città al grido di «Noi la crisi non la paghiamo», l'arrivo in stazione e l'occupazione di due binari per circa un quarto d'ora. Quindi il ritorno in via Zamboni davanti a Lettere occupata (sul muro la scritta Edoardo uno di noi). Sono i fotogrammi della manifestazione di ieri, promossa dall'Assemblea d'Ateneo No Gelmini, che raggruppa studenti, docenti, amministrativi e ricercatori precari, guidata dai collettivi Cua, Crash, Stella Rossa, Spazio sociale, Aut Off e a cui hanno aderito una rappresentanza di studenti medi e sindacati come Rdb. Conseguenze pratiche: tre treni hanno subito ritardi tra i 5 e i 15 minuti. I promotori saranno denunciati per manifestazione non autorizzata e un certo numero di persone per interruzione di pubblico servizio (l'occupazione dei binari), per getto pericoloso di cose (il lancio di palloncini con vernice) e per danneggiamento. Inoltre è stata identificata nel gruppo degli occupanti dei binari una persona che ha tirato sassi alla polizia: sarà denunciata anche per resistenza aggravata. Infine qualche disagio al traffico, in particolare in via Zamboni.
I primi ad appostarsi, verso le 8.30, tra l'ingresso di via Zamboni e quello di Belmeloro sono gli studenti dell'area scientifica. Imbavagliati e con un libro sotto il braccio, entrano in silenzio nel cortile del Pozzo, mettendosi in cerchio con gli striscioni «Alla ricerca dei fondi perduti», «Oggi non lavoro, oggi non mi vesto, resto nudo e manifesto». Hanno un documento per il rettore contro i tagli e i provvedimenti della legge 133: la sera prima avevano proposta che l'intera Assemblea d'Ateneo lo facesse suo ma senza successo. I collettivi e gli altri manifestanti si trovano verso le 9.30 in piazza Verdi. Mentre quelli di Scienze incontrano il rettore, gli altri si muovono all'assedio del rettorato con fischetti e fumogeni. Circondano l'edificio, gridano slogan,
Vergogna Vergogna. Lanciano bombe di vernice contro il muro di via Belmeloro, che colpiscono un cameramen Rai e un fotografo. Infine sfondano ed entrano, ma arrivano nel cortile quando il rettore se n'è già andato con la richiesta degli studenti di Scienze da portare al Senato (assemblea e blocco della didattica per un giorno). I collettivi prendono in mano la situazione e con i megafoni incitano «Usciamo tutti, invadiamo le strade di questa città, noi la crisi non la paghiamo». Sono un migliaio, vigilati a distanza da forze dell'ordine e Digos. Non ci sono quelli di Scienze. E molti studenti dei licei si disperdono. Gli altri si incamminano. In via Castagnoli riservano un altro lancio di vernice rossa al muro dell'Ufficio scolastico provinciale. «Decidiamo noi dove andare, indietro non si torna, la crisi non la paghiamo», urlano i capifolla. Via Moline, via Indipendenza, «dall'Università alla metropoli, la rivolta siamo noi, blocchiamo la stazione». Ancora vernice contro un'auto dei vigili. Irruzione alla Centrale, alcune centinaia occupano i primi due binari. Di fronte una quindicina di poliziotti con il casco in testa. La tensione pare salire. Qualcuno lancia le pietre. Uno studente si stende sui binari. Dopo un quarto d'ora di urla e slogan, i manifestanti tornano sui loro passi ed escono dalla stazione. Di nuovo in corteo. Di nuovo in via Zamboni. Per confluire a Lettere, per una nuova assemblea.
SCUOLA: BOLOGNA, RDB IN PIAZZA AL FIANCO DEGLI UNIVERSITARI
'CONTINUI LOTTA PER ABROGARE DECRETI GELMINI E BRUNETTA'
Bologna, 21 ott. - (Adnkronos) - C'erano anche i rappresentanti delle Rdb Cub oggi in piazza a Bologna tra gli studenti Universitari che hanno protestano contro la riforma Gelmini, occupando il rettorato e per alcuni minuti anche due binari della stazione ferroviaria. Tra le richieste, avanzate al Senato Accademico, anche «il blocco dell'attività didattica fino al ritiro del decreto Gelmini e di una finanziaria devastante per il diritto ad un'istruzione pubblica di qualità nelle scuole e nelle università». «La mobilitazione e la lotta devono continuare - affermano le Rdb - per l'abrogazione dei decreti Gelmini e Brunetta, a difesa della scuola pubblica e contro lo smantellamento in atto dello stato sociale, per la fine dei tagli continui dei fondi pubblici per la scuola e l'università, della precerietà, ma anche per aumenti sostanziali di salari e pensioni e la loro difesa con l'introduzione di un meccanismo automatico di adeguamento ai prezzi, per il rilancio del contratto nazionale e, infine, per la sicurezza sul lavoro».