FINANZIARIA 2008: ASSUNZIONI E PRECARIATO. LE NORME

Salerno -

Finanziaria 2008 – estratto su assunzioni e precariato (IN ALLEGATO)

C'è ben poco da commentare e, per chi ha seguito sul nostro sito e nei comunicati le vicende degli emendamenti nel corso dei lavori di Senato e Camera,l'unica cosa che si evince chiaramente è che rimane aperta e molto incerta la partita tra chi cerca di allargare le maglie delle deroghe per la stabilizzazione dei precari delle P.A. e chi (vedi tuta la vicenda legata all'emendamento D'Amico e alle prese di posizione di Dini cioè l'attuale comma 106 dell'art.3 della finanziaria 2008)invece si appella alla regola del pubblico concorso per eludere la questione precarietà nelle p.a. e arginare se non invertire i processi di stabilizzazione avviati con la finanziaria del 2007.

Molte sono le incertezze interpretative sul coordinamento delle norme che limitano il ricorso a contratti flessibili, comma 79 dell'art.3, quelle che dispongono la proroga in attesa di stabilizzazione e il futuro dei contratti precari in essere che non verranno stabilizzati e rischiano di diventare licenziamenti di fatto alla scadenza degli stessi.

Assolutamente imprevedibili gli sviluppi interpretativi del comma 90 (art.3)  che riafferma il principio che l’accesso ai ruoli della pubblica amministrazione è comunque subordinato all’espletamento di procedure

selettive di natura concorsuale e soprattutto se verrà associato al comma 106 (art.3)nel quale si prevede che per i co.co.co. ci "possa" essere il mero riconoscimento del servizio prestato ma senza riserva di posti e comunque all'interno di concorsi pubblici e aperti a tutti....lasciamo a voi  immaginarne gli effetti!

Tutto questo in un qualche contrasto con i commi 94,95,96 (sempre art.3)della finanziaria stessa che, comunque sono generici e rinviano ad ulteriori passaggi sia a livello di confronto sindacale che di  atti deliberativi tutti da definire soprattutto a livello di enti locali.

Sulla assoluta insufficienza delle risorse stanziate e di quelle incentivanti alle stabilizzazioni, sia in relazione al fondo per i precari che a quello per gli lsu, potremmo stendere solo un velo pietoso ma occorrerà invece riporsi il problema di mobilitazioni efficaci per ottenere ulteriori stanziamenti e una più larga estensione dei possibili beneficiari.

A maggior ragione se si considera che rimane di fatto insoddisfatta la questione della stabilizzazione di tutte quelle forme di precariato, le più estreme (interinali, co.co.pro, partite iva, ecc.), diverse dal tempo determinato e della reinternalizzazione dei servizi e dell'assorbimento diretto degli esternalizzati e, al massimo, si rinvia (comma 96 art.3) ad un DPCM che dovrebbe uscire entro marzo(!!!!)la ipotetica stabilizzazione di tipologie contrattuali di lavoro flessibile "diverse" da quelle di cui al comma 94, ed ai

fini dei piani di stabilizzazione previsti dal medesimo comma 94, e la definizione dei i requisiti professionali, della durata minima delle esperienze professionali maturate presso la stessa pubblica amministrazione, comunque non inferiori ai tre anni, anche non continuativi, nonché le modalità di valutazione da applicare in sede di procedure selettive, al cui positivo esito viene garantita l’assimilazione ai Co.Co.Co.

Un DPCM sulla cui effettiva uscita (ricordiamoci il DPCM previsto dalla finanziaria 2007 e mai uscito!) e sui cui contenuti non possiamo  fare previsioni e comunque sarebbero davvero poco rosee se ci attenessimo al passato.

Nei prossimi giorni ci attiveremo per riprendere il filo del confronto sia in sede di Funzione Pubblica che con le Forze politiche e Parlamentari per evitare che gli scarsi strumenti offerti dalla finanziaria siano vanificati da interpretazioni restrittive delle norme e del loro coordinamento, nonché per chiedere che il DPCM previsto dall'art. 3 comma 96 possa essere uno degli strumenti per riaffermare che la stabilizzazione dei precari della P.A. non dovrà significare o un ulteriore appuntamento mancato, né la discriminazione e l'esclusione di intere categorie di precariato, né la foglia di fico per dire che questo Governo affronta un problema che investe oltre 500.000 lavoratori e che l'anno scorso ha visto, non ostante gli annunci roboanti e visti gli ultimi atti ufficiali e stime sui giornali, si  e no la stabilizzazione di un modesto 2% della platea dei precari.

09/01/2008