MACERATA: LA TENTAZIONE FATALE

Macerata -

IL SINDACATO SCOMODO E LA FATAL TENTAZIONE DI LIBERARSENE.

L'Italia sta andando in pezzi, nel nostro Ateneo ci sono tante questioni di ben altra importanza ed urgenza da affrontare, eppure il collega neoeletto in RSU in seno allo SNALS, propone che le rappresentanze sindacali nella riunione di domani discutano (anche) della mia (presunta) incompatibilità come membro della RSU.

Viene da chiedersi: perché? Perché il 30 marzo scorso ho avuto l'ardire di partecipare per l'ultima volta come consigliere (eletto dal PTA) alla prima seduta del CdA successiva alle elezioni per il
rinnovo delle RSU senza prima "dimettermi" (???) da queste.

Insistere su un ipotetico quanto inesistente "conflitto di interessi" considerato il carattere elettivo, tanto in CdA quanto in RSU, della rappresentanza del personale t.a. è del tutto pretestuoso e
fuorviante. Ed è a dir poco "intempestivo" che qualcuno delle RSU si adoperi a rilevare "un'eventuale e comunque inesistente incompatibilità" a quasi due mesi dall'insediamento delle stesse, oltretutto quando la materia dell'eventuale contendere è già cessata da quasi un mese!!!

Ciò premesso, non intendo dilungarmi su una disquisizione tecnico giuridica sulla questione sollevata che ritengo (e non sono l'unica) inesistente oggi, come lo è stato in passato.
Ricordo comunque al collega dello Snals (e non solo a lui) che la sottoscritta ha esercitato il proprio mandato di rappresentanza contemporaneamente in RSU e in CdA, esattamente come fanno tanti rappresentanti eletti nelle liste delle altre OO.SS, confederali ed autonome, nonostante per alcuni di questi (ad es. CGIL) le incompatibilità siano invece declinate nei propri Statuti. Allora la RSU riteneva talmente utile all'interesse generale che io rivestissi entrambi i ruoli da chiedermelo addirittura pubblicamente in un'Assemblea piuttosto partecipata sull'Accordo di Programma.
Evidentemente, erano altri tempi e davo "meno fastidio".

Ad Ancona - tanto per fare un esempio a noi vicino - la componente RSU eletta nella lista CGIL siede contemporaneamente in CdA e a nessuno è mai venuto in mente di eccepire alcunché. Tantomeno ad USB che anzi ne riconosce la validità del lavoro di informazione ai colleghi e di
raccordo svolto in RSU.

La questione, per chi non l'avesse ancora capito e pensasse che si tratti dell'iniziativa solo "un po' avventata" di un collega "sindacalmente inesperto", è invece tragicamente seria perché investe
il diritto del personale tecnico amministrativo ad esercitare le proprie prerogative attraverso la rappresentanza che esso stesso ha liberamente scelto. Ed è scandalosa perché - attraverso l'attacco pretestuoso e persecutorio al limite del mobbing della mia persona - costituisce l'ennesimo tassello di una crociata contro il coordinamento USB di Ateneo la cui attività è da tempo riconosciuta e sostenuta da tanti colleghi, come ampiamente dimostrato anche dall'esito delle ultime elezioni per il rinnovo della rappresentanza unitaria del personale.

Sindacato quello di USB che ha un difetto grosso assai: dire le cose come stanno senza timori riverenziali e senza alcun riguardo a convenienze personali e/o particolari e ad interessi che dovrebbero essere opposti o almeno diversi e che invece (in assenza di quella "giusta distanza" dalla controparte, condicio sine qua non per un'azione davvero libera da qualsivoglia condizionamento) rischiano costantemente di saldarsi.

Non sono infatti i risultati conseguiti in tutti questi anni "a disturbare", quanto la costante attività d'informazione e l'esercizio di una critica costruttiva (e non demagogica come pure qualcuno
vorrebbe far intendere non appena si manifestino elementari e legittime aspirazioni comuni) viste non già come presupposti necessari alla realizzazione dell'interesse generale ma come condotte da biasimare e da rimuovere a tutti i costi e in ogni modo (lecito e non) possibile.

Che il potere sia intollerante alla critica è cosa nota da sempre. Che sempre più spesso lo sia anche chi si propone come rappresentante degli interessi dei lavoratori è semplicemente vergognoso. Se non altro perché si dovrebbe avere l'onestà intellettuale di riconoscere
che la rappresentanza è vera e la democrazia è reale solo quando si riesce in qualche modo a controbattere e a confliggere con interessi opposti.

Sono convinta che in tanti non tollerino più tanta protervia e abbiano ben chiaro come, per una prospettiva sindacale realmente al servizio del bene comune, sia necessario arginare la Prepotenza di quelli che pensano di spuntarla sempre e comunque, "con le buone o con le
cattive", su chiunque si metta di traverso.

Per questo domani, e fintanto che tutti gli altri componenti della RSU non respingeranno al mittente una proposta che ha il solo scopo di sollevare polveroni ed inventare pretesti per consumare (attraverso la mia persona) vendette contro il coordinamento USB di Ateneo, non parteciperò ad alcuna riunione.

I colleghi hanno bisogno che la RSU lavori - e da subito – su questioni di sua pertinenza (formazione e accessorio) e di ben altra urgenza (riorganizzazione/ristrutturazione) avendo ben presente le prospettive tutt'altro che rosee che si profilano all'orizzonte, non che sia affossata a vantaggio della controparte.

 

Macerata, 26 aprile 2012

Barbara Di Tizio

(componente RSU eletta nella lista USB)