NAPOLI, VECCHIO POLICLINICO, RIUSCITO LO SCIOPERO CONTRO IL DEGRADO
28 novembre 2008 - Il Mattino
Napoli. È riuscito anche meglio del previsto lo sciopero del Policlinico...
di BRUNO BUONANNO
Napoli - È riuscito anche meglio del previsto lo sciopero del Policlinico della Sun che ieri ha bloccato l’ottanta per cento dell’attività chirurgica. Cominciato alle otto di mattina, cioè con i primi turni di lavoro per personale medico, paramedico e amministrativo, lo sciopero proclamato da Cisal Università, Rdb-Cub e Snals ha coinvolto circa 1.300 dipendenti e ha ottenuto un risultato positivo grazie anche alla cospicua adesione della classe medica.
Capi dipartimento, primari, ricercatori e dirigenti medici, nell’aderire allo sciopero, hanno partecipato alla riunione sindacale realizzata in uno dei quattro edifici di piazza Miraglia e, subito dopo, hanno preso parte a un incontro che ha visto i rappresentanti della tre sigle sindacali e gli scioperanti insieme nell’aula magna dell’edificio che ospita il rettorato, in via Costantinopoli. L’assistenza in corsia è stata garantita ai ricoverati, ma l’agitazione ha provocato ritardi e annullamenti di appuntamenti ambulatoriali.
La presa di posizione di Cisal, Rdb e Snals accentua la frattura con altre organizzazioni sindacali considerate da molti dipendenti del Policlinico in «buoni rapporti» con l’attuale dirigenza, staff che prende atto silenziosamente dello stato delle difficoltà organizzative in cui lavorano le strutture sanitarie della Seconda Università.
Lo stallo sanitario preoccupa tutti: Giovanni Delrio, il preside della Facoltà di medicina, denuncia la mancata soluzione di problemi che si trasformano in pericolose carenze assistenziali.
Il crac organizzativo viene considerato dagli stessi vertici della Sun un’evenienza «drammatica» in termini di funzionalità, organizzazione e collegamento tra i vari poli. Situazione aggravata dalla disorganizzazione dei vari
uffici, a partire dalla direzione sanitaria e tecnica. Riaprono oggi centri diagnostici, ambulatori, laboratori e riprende l’attività chirurgica. Ma nel Policlinico l’allarme degli stessi dipendenti resta altissimo perché Snals, Rdb e Cisal continueranno la loro vigilanza in attesa che il manager Muto e i suoi collaboratori rendano operativo l’atto aziendale e ritirino tutti i provvedimenti che, in questa fase di crisi economica di tutta la sanità campana, si sono rivelati particolarmente restrittivi per assicurare il corretto funzionamento del vecchio Policlinico.
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Comunicato sindacale
24 0RE DI SCIOPERO
DEL PERSONALE A.O.U. "EX VECCHIO POLICLINICO"
Indetto dai sindacati autonomi CISAL RdB-CUB SNALS
DALLE ORE 8,00 DEL 27 - ALLE ORE 8,00 28 NOVEMBRE
PER PROTESTARE CONTRO UNA DIRIGENZA AMMINISTRATIVA CHE HA PORTATO
L'AZIENDA "AL COMA"!!
PER PROTESTARE CONTRO UN'ASSISTENZA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, CON I
BLOCCHI OPERATORI CHE LAVORANO A REGIME DIMEZZATO – PER MANCANZA DEI
PRESIDI' DI BASE - CON REPARTI COSTRETTI A CHIUDERE E A RIFIUTARE I
RICOVERI (ODONTOIATRIA E ORTOPEDIA) O "SFRATTATI E ACCORPATI" (COME
L'EMATOLOGIA)
PER PROTESTARE CONTRO L' INSOLVENZA CRONICA DELL'AMMINISTRAZIONE A
DANNO DEI LAVORATORI A QUALI VENGONO NEGATI ADEGUAMENTI E COMPETENZE
CONTRATTUALI – CON RITARDI E RETICENZE NEI PAGAMENTI CHE DANNEGGIANO E
PENALIZZANO I LAVORATORI
100 milioni di €, questo il budget di spesa annua a disposizione dell' A. O. U., ex "vecchio Policlinico". Lo sforamento annuo, di gestione, supera il 20%, circa 21 milioni di €.
65,5milioni di euro il costo per il personale, circa 1150 dipendenti, tra infermieri, OSS e amministrativi per un costo di quasi 45 milioni di €, - Oltre 20milioni di € sono invece destinati alla dirigenza,
ai primari e ai medici, ……ma soprattutto ai numerosi consulenti!!
DA NOVEMBRE IL LAVORO "STRAORDINARIO" SARA' PAGATO A PROGETTO- VALE A
DIRE "AL MINIMO SALARIALE"
CISAL università - RdB-CUB - SNALS
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25 novembre 2008 - Il Mattino
Napoli - Il medico di guardia che ha chiesto aiuto al 118...
di MARIA PIRRO
Napoli - Il medico di guardia che ha chiesto aiuto al 118. I due chirurghi del Primo Policlinico che hanno visitato Pasquale Carbone prima del trasferimento d’urgenza all’ospedale dei Pellegrini. L’ematologo chiamato, quel giorno, a eseguire il prelievo di midollo osseo. La Procura ha individuato il personale sanitario che ha assistito il pensionato di 63 anni nelle sue ultime ore di vita. L’autopsia, disposta dal pubblico ministero Valentina Romanetta, consentirà di stabilire le cause della morte di Carbone e di individuare, come chiedono i familiari del sessantatreenne, eventuali negligenze. Per ricostruire con esattezza le fasi del ricovero, i carabinieri ieri sono stati nel padiglione di Clinica medica dell’azienda ospedaliera universitaria, in piazza Miraglia. Dovevano acquisire la cartella clinica del paziente, ma non hanno trovato nulla. Il medico che era di guardia venerdì, quando la situazione è precipitata, ha parlato con i militari dell’Arma e ha chiarito il giallo: la documentazione erano stata trasportata ai Pellegrini. Il professor Mario Verza ha spiegato di aver consegnato il diario clinico alla moglie del paziente al momento del trasferimento, affinché i colleghi dell’altro ospedale non dovessero ripetere indagini di cui erano già disponibili i risultati. «Ho fatto tutto quello che potevo fare», ha sottolineato il medico anche nella relazione che ha preparato per i vertici del Policlinico. La direzione, come annunciato dal manager Luigi Muto, si è attivata per fare chiarezza. «Chiuderemo l’indagine nel giro di pochi giorni», ha aggiunto ieri il direttore sanitario Aldo Capasso. Ma è già possibile ricostruire, grazie alle prime verifiche interne, i momenti più delicati del ricovero. Secondo le testimonianze dei medici, il prelievo di midollo sarebbe stato programmato attorno alle 13, venerdì scorso, ed eseguito da uno specialista ambulatoriale che già da qualche anno lavora in Ematologia. Due ore dopo, gli infermieri hanno somministrato all’ammalato un antidolorifico. La situazione si è aggravata alle 19. Per la mancanza di attrezzature e per non perdere altro tempo, quando è apparso chiaro che era necessario un intervento urgente, lo stesso medico di guardia ha contattato il 118 per il trasferimento del paziente ai Pellegrini. All’ospedale della Pignasecca Pasquale Carbone è arrivato alle 23. Tac e angiografia hanno consentito di rilevare una lesione arteriosa; alle 2 l’intervento di embolizzazione. Ma il giorno dopo l’ammalato è morto. «Con una buona organizzazione si sarebbe potuta evitare quest’odissea», denuncia Gabriele Murgia, segretario generale della Cisal Università e avverte: «Situazioni del genere possono ripetersi». Cisal Università, Snals e Rdb-Cub hanno proclamato una giornata di sciopero per giovedì. «La grave crisi gestionale e organizzativa del Policlinico - si legge in un volantino dei sindacati - costringe tutto il personale a operare in condizioni mortificanti e ad erogare un’assistenza inadeguata e servizi insufficienti a causa della mancanza di presidi sanitari, di farmaci e, addirittura, di farmaci salvavita». Le tre sigle autonome contestano anche «gli accorpamenti delle strutture assistenziali, disposti solo allo scopo di ridimensionare organico, guardie mediche e turni infermieristici in disprezzo delle condizioni minime di assistenza». E poi «il continuo ricorso a consulenze esterne e a contratti di locazione che non contribuiscono affatto - concludono - al miglioramento del servizio offerto agli ammalati».