PISA: PRESENTAZIONE DELLA LISTA
ELEZIONI RSU 5-6-7 MARZO 2012
VOTA E FAI VOTARE I CANDIDATI DELLA LISTA USB PUBBLICO IMPIEGO
Scaramozzino Pier Luigi – Amministrazione Centrale
Casalini Massimo – Dipartimento di Ingegneria Civile
I NOSTRI OBIETTIVI
- Salvaguardare la dignità e i diritti dei lavoratori – perché non siamo né fannulloni né bamboccioni; perché la precarietà non è un’opportunità
- Vigilare e informare – perché le trasformazioni dell’ateneo non ci vedano solo come spettatori paganti ma come protagonisti
- Formare una mentalità collettiva vincente – per battere la rassegnazione, la divisione tra i lavoratori, per incidere nella realtà del lavoro
FAI UNA CROCE SUL SIMBOLO DELLA LISTA SULLA SCHEDA ELETTORALE
E SEGNA LE DUE PREFERNZE
ELEZIONI RSU 5-6-7 MARZO 2012
Care colleghe e amiche, cari colleghi e amici.
In questo periodo di profondi e drastici cambiamenti siamo chiamati a votare il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie il 5, 6 e 7 marzo.
Quello che stiamo vivendo è un momento drammatico che vede un attacco senza precedenti al mondo del lavoro e al diritto di cittadinanza, con una allarmante riduzione della democrazia formale nel Paese. Anche l’Università, come tutto il Pubblico Impiego è sotto attacco. La riforma Gelmini (legge 240/2010), oltre la pesantissima riforma Brunetta (D.lgs 150/2009), impone agli Atenei un cambiamento in senso verticistico e aziendalistico che cambierà il nostro modo di lavorare in peggio. Il personale tecnico-amministrativo sotto il tiro incrociato di queste due riforme, rischia di pagare prima e più pesantemente delle altre componenti universitarie. Da lungo tempo le trasformazioni che stanno avvenendo sotto i nostri occhi ormai da anni, ci fanno vivere in una situazione di disagio sia economico (ricordiamo che il personale tecnico-amministrativo è il peggio inquadrato e il meno pagato di tutta la pubblica amministrazione) sia lavorativo, in quanto ci viene sempre più disconosciuta la professionalità. Nei prossimi anni, se non nei prossimi mesi, con l’accelerazione dei processi di trasformazione imposti dall’attuale Governo di Mario Monti (espressione antidemocratica della Comunità Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale) saranno messi in gioco i nostri diritti, la nostra dignità, il nostro futuro come lavoratori e come cittadini.
A muoverci c’è anche una consapevolezza ben più profonda che riguarda la sopravvivenza dell’Università come istituzione democratica. Da sempre l’Università è stata il centro di formazione per eccellenza della classe dirigente del paese, e il mondo accademico continua ad rifornire il parlamento di suoi rappresentanti (circa il 10% degli eletti sono professori universitari). Il processo di democratizzazione dell’Università intrapreso dopo la seconda guerra mondiale, seppur non riuscito del tutto, ha consentito alle classi meno abbienti l’accesso alla formazione superiore determinando un generale miglioramento di tutta la società. Questo processo viene oggi drasticamente interrotto da una riforma che vuole privatizzare e consegnare in toto un’istituzione di rilevante importanza nelle mani della classe padronale, così ben rappresentata dalla Confindustria; che vuole mettere l’intera società al servizio dell’imprenditoria privata, degli industriali e delle banche. La perdita dell’indipendenza didattica, scientifica, intellettuale, culturale degli Atenei mette a rischio l’intera ossatura democratica del paese. L’istituzione formativa e culturale più importante del Paese sta per essere espugnata dai “contractor” della scienza e dalle “personalità di spicco” dell’imprenditoria privata. Questi sedicenti innovatori perseguono lo stravolgimento dell’insegnamento per assecondare interessi contrari alla crescita culturale della comunità, completando così l’opera di destrutturazione e mercificazione dell’istruzione pubblica.
La resistenza a quest’attacco deve essere portata avanti all’unisono da tutte le componenti universitarie. Per questo è necessario che il personale tecnico-amministrativo recuperi il suo ruolo fondamentale di supporto alla ricerca, alla didattica e alla logistica in ateneo, che recuperi la sua dignità tramite il riconoscimento della professionalità, che non sia più considerato come una componente in via d’estinzione. In passato troppo spesso è stato invece considerato una parte di minor importanza su cui scaricare i costi della crescita delle altre componenti. La CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) piangendo i tagli dei bilanci ha spesso fatto proposte riduttive (ad esempio nel 2007) sul rinnovo del nostro contratto nazionale, chiudendo invece gli occhi sui sostanziosi e tempestivi aumenti retributivi dei docenti.
In un momento critico per gli Atenei italiani come l’attuale è evidente che la perdita di una componente universitaria compromette inevitabilmente la sopravivenza anche delle altre. Nella chiarezza dei ruoli e riconoscendo ad ogni componente uguale importanza nello svolgimento delle sue funzioni si rafforza l’istituzione e si può sperare di resistere all’attacco contro di essa, mettendo in moto contemporaneamente un cambiamento che sia l’inizio di un vero progresso.
Questa situazione impone la massima allerta sui cambiamenti in corso anche nel nostro Ateneo e sulla caduta dei suoi contenuti democratici. Per questo è necessario che nelle nuove RSU vi siano colleghi su cui contare e un sindacato che consideri i “lavoratori” la base delle sue scelte e delle sue lotte, che dovranno sostenere senza timori reverenziali, in modo appassionato e disinteressato le ragioni di tutti, nessuno escluso.
Con questo spirito i vostri colleghi:
Pier Luigi Scaramozzino
Massimo Casalini
hanno deciso di candidarsi come RSU nella lista USB Pubblico Impiego per l’Ateneo Pisano
La lista della USB, come l’USB stessa, vuole vivere grazie all’impegno dei singoli lavoratori che ne fanno parte, svincolata da macchine burocratiche abnormi e legacci politici che diventano pesanti quanto inutili orpelli. La nostra lista è fatta di idee e non di ideologie.
- Salvaguardare la dignità dei lavoratori
Mai come in questo periodo noi lavoratori abbiamo subìto un attacco micidiale ai nostri diritti e alla nostra dignità: pensiamo alle pensioni, al blocco degli stipendi, al precariato. Pensiamo anche a come veniamo trattati come persone: fannulloni, “bamboccioni”, imbroglioni, ladri. Riflettiamo anche su cosa ci vogliono far credere: che il posto fisso è noioso, che il precariato è un’opportunità, che l’art. 18 è un salva fannulloni!!!
- Vigilare e informare
Il nostro Ateneo sta’ subendo delle trasformazioni radicali, davanti alle quali noi lavoratori siamo meri spettatori, spesso inconsapevoli dei processi che stanno a monte. Nostro obiettivo sarà informare i lavoratori con precisione e puntualità sugli avvenimenti di interesse comune dell’Ateneo. Un’informazione senza peli sulla lingua, senza riguardo per nessuno, se non per noi lavoratori.
- Formare una mentalità collettiva vincente
Purtroppo molti lavoratori mostrano disincanto per le vicende che li riguardano così da vicino, questo grazie ad un sindacalismo concertativo politicamente ammanettato; c’è poi una sensazione di impotenza, di rassegnazione, di inevitabilità della trasformazione che impedisce di dedicare anche il minimo sforzo alla difesa dei propri diritti. Bene! E’ proprio quello che vogliono coloro che minano il nostro sistema: dividerci, confonderci, sparpagliarci, in una parola: indebolirci.
Siamo certi che con il dialogo, con il vostro contributo e magari con i primi piccoli successi, possiamo riaccendere l’interesse e la speranza in molti colleghi. Più siamo e maggiore sarà la determinazione con cui riusciremo ad incidere sui processi che ci sono contrari.