POLICLINICO FEDERICO II: LA LOTTA PAGA !
Dopo oltre 7 mesi di lotta su una vertenza di otto punti, peraltro ancora in corso, nella serata di venerdì 14 marzo, si profila un accordo politico sulla questione dei 280 PRECARI STORICI del Policlinico Federico II. I giovani infermieri, medici, biologi, tecnici, ota, osa, oss hanno appreso della buona notizia nella mattinata di ieri( sabato 15) in un'affollata assemblea svoltasi presso l'Aula Sud del Policlinico. Tutto questo mentre ad un tiro di fionda, il Rettore Trombetti partecipava ad una convention nell'aula magna "Gaetano Salvatore" e salutava con entusiasmo questa prima vittoria politica dei "suoi" 280 precari, almeno "ufficiosamente", con un dirigente della RdB/CUB Università nonché RSU dell'Ateneo Federico II.
Non senza spendere, e ne aveva ben donde, un suo commento a caldo autoincensatorio "Dillo in assemblea quanto merito c'è in questa vicenda del tuo Rettore.". Intelligenti pauca e chi ha orecchie per intendere.intenda. Quando si comincia, seppur larvatamente, a vincere tutti salgono sul carro dei vincitori, e Trombetti, ma non solo lui, come appresso indicheremo, non è stato da meno degli altri. Tuttavia per amore del vero in questa annosa "vertenza" messa in piedi fin da settembre del 2007 dalla RdB/CUB universitaria e subito dopo "sposata" anche dagli altri sindacati autonomi dell'università federiciano, i precari hanno saputo riconoscere chi è con loro da mesi e chi è un grimpeur dell'ultima ora.
Non bisogna dimenticare, infatti, che in tutta questa vicenda i cosiddetti "sindacati confederali" sono rimasti alla finestra perché i loro "referenti politici" alla Regione, leggi Bassolino, Montemarano, Cammardella, Nocera Vito, e chi ne ha più ne metta, non dovevano essere "disturbati", in questa farraginosa e delicata fase politica, per giunta pre - elettorale ed in odore di una dèbacle pressocchè imminente per l'intera compagine governativa regionale, a meno di recuperi in zona Cesarini imprevisti e/o imprevedibili. Comunque se l'assessore Montemarano rispetterà gli impegni presi con la "triade" manageriale dell'AOU Policlinico Federico II, Canfora, Viggiani, Quagliata, rispettivamente direttore generale, amministrativo e sanitario del nosocomio - scuola.
Vale a dire "integrazione nel piano regionale di stabilizzazione, previo modifica dell'attuale legge regionale da far approvare al prossimo Consiglio Regionale". Tutto è dunque rimpallato sulla massima istituzione della Campania, che come tutti sanno, da qualche tempo viene spesso "disertata" ed invalidata dalla presenza di molti consiglieri, che, ad arte, fanno mancare il numero legale e la seduta salta. Dunque va bene l'impegno politico ma da qui a rispettarlo passa un Consiglio a pieno titolo , capi gruppo di maggioranza ed opposizione tutti d'accordo a far "transitare" i 280 precari dall'attuale stato d'incertezza massima alla tanto sospirata stabilizzazione. Un concetto che nei volantini e nei documenti ufficiali e pubblici della "RdB/CUB Coordinamento Ateneo Federico II", è stato espresso a chiare lettere.
Nonché con occupazioni più volte reiterate della Direzione Generale, sia con il vecchio manager Marmo che con il neo - direttore generale Canfora, che finora hanno fruttato ai 2200 operatori del Policlinico soltanto un misero punticino sugli otto della cosiddetta "vertenza policlinico". E cioè l'incremento del ticket restaurant da euro 5,29 agli attuali 7 euro. Poca roba rispetto ad una lotta che comprende arretrati economici che la stessa RdB/CUB ha calcolato in circa 2 mila euro a lavoratore. E soprattutto ben poca cosa rispetto all'assunzione dei 280 precari storici dell'AOU che oggi, grazie all'autorganizzazione e ad uno" sciopero " durato ben 5 giorni che ha messo in ginocchio l'assistenza sanitaria del nosocomio - scuola in parecchi suoi centri nevralgici, pare si avvii a soluzione.
Il 20 marzo vedremo quale sia la volontà politica di sanare i 280 precari e quanti fra i capigruppo si tireranno indietro. Sarà solo a discapito delle forze partitiche che rappresentano in consiglio soprattutto a poche settimane dalle elezioni.