POLITECNICO DI TORINO: AL VIA PROVE TECNICHE DI "RIFORMA"....

Torino -

I primi passi della riforma universitaria che acquisisce i dictat di Tremonti , Brunetta e Confindustria, stanno avanzando in Piemonte :

 

L’Università degli Studi di Torino si accinge ad affrontare il 2010 in esercizio provvisorio, non potendo coprire il deficit di bilancio ;

All’Università Piemonte Orientale c’è la volontà di togliere la partecipazione alle A.O.U. impoverendo l’Ateneo per riportarlo a far parte dell’Università degli Studi di Torino;

Il Politecnico di Torino, secondo ateneo italiano nella classifica nazionale redatta dal Ministero, a fronte di un previsto deficit di bilancio 2010, sta ideando un anno accademico 1010/2011 che prevede la riduzione e l’unificazione dei corsi di laurea e la chiusura delle sedi decentrate, anticipando di fatto una riforma universitaria che impoverirà il sistema universitario pubblico.

 

Il tutto avviene senza un confronto con gli Studenti e con i Lavoratori, gestendo tali operazioni con mediando solo con gli interessi delle baronie universitarie che in questi anni di autonomia selvaggia hanno stanno sfasciando l’Università.

 

Studenti e Lavoratori non ci stanno e al Politecnico di Torino, saputo dai giornali e da informatori che il Senato Accademico del 15 ottobre doveva ratificare l’offerta didattica 2010/2011 che prevede la riduzione e modifica dei corsi di laurea, l’abbandono della didattica complementare e la chiusura della totalità delle sedi decentrate dell’Ente, compresa la II Facoltà di Vercelli e la Sede di Mondovì, hanno reagito occupando la Sede di Mondovì e presidiando il Senato Accademico per rivendicare l’apertura di un tavolo di confronto prima di intraprendere simili politiche.

 

Il presidio del senato di ieri 15 ottobre ha avuto una partenza che fa capire l’importanza del momento : il Rettore invece di aprire il necessario confronto ha chiamato le forze dell’ordine per ristabilire la tranquillità e poter iniziare la seduta di senato.

 

Il Senato ha iniziato i lavori alla presenza del presidio, non approvando la modifica dell’offerta formativa, impegnandosi il Rettore ad aprire un tavolo di confronto con gli Studenti che continuano le mobilitazioni in attesa di tale confronto (Vedi allegato).

 

A lavoratori e Studenti ciò non può bastare, chiediamo con forza che tutti i Rettori rifiutino le politiche sociali che stanno portando alla distruzione del sistema universitario pubblico.

 

Continueremo a lottare per tali obiettivi al grido

LA CRISI NON LA DEVONO PAGARE STUDENTI E LAVORATORI

Con tali obiettivi come Rappresentanti del Personale Tecnico/Amministrativo delle università piemontesi parteciperemo attivamente a tutte le iniziative di lotta nel territorio regionale ed allo sciopero generale del 23 ottobre, giorno in cui saremo a Roma ad assediare il Governo con i Lavoratori, disoccupati, Precari e cassa-integrati e Studenti per rivendicare politiche sociali diverse.