Rettori, difendete l'istruzione pubblica
Rettori difendete l'Istituzione pubblica
RdB/USB Università non condivide l’atteggiamento dei Rettori che, maltrattati come mendicanti dal Ministro Tremonti con la manovra economica, rafforzano la loro compiacenza alla riforma dell’Università (DDL 1905 – Gemini) già bocciata da tutte le componenti universitarie: personale tecnico amministrativo, precari, studenti, ricercatori e docenti.
I Rettori attraverso la CRUI con l'ultimo documento votato all'unanimità l'8 luglio scorso hanno confermato l’evidente e subordinata alleanza con il governo di turno e con chi attraverso l’infamante propaganda del fannullone si fa esecutore del complessivo smantellamento dello stato sociale e delle Amministrazioni Pubbliche nel nostro paese.
Il conflitto di interessi dei Rettori è evidente: stanno pianificando lo smantellamento generalizzato dell’Università Pubblica a favore delle nuove “governance aziendali” che attraverso precarietà e sotto finanziamento, subordineranno al profitto l'occupazione, l’Alta Formazione e la Ricerca nel nostro paese. I Rettori mortificano il loro mandato per assumere una funzione da amministratore delegato al servizio di interessi che niente hanno a che vedere con l’autonomia, l’indipendenza, la libertà e i diritti/doveri che la Costituzione definisce per l’Università Pubblica in Italia.
Non possiamo accettare la svolta aziendalista e privatistica che viene ulteriormente legittimata dai Rettori con la loro opposizione alla protesta che sta dilagando in tutti gli atenei italiani contro la manovra e la riforma Gelmini. La manovra economica che si avvia verso il voto di fiducia senza discussione parlamentare, è contrasta da ampi settori sociali.
Chiediamo ai Rettori di ripensare e “magnificare” la propria funzione schierandosi con la protesta e con l'Istituzione Universitaria, rigettando con chiarezza ogni miserevole compromesso corporativo con il governo, rigettando con forza lo smantellamento dell'Università Pubblica operato attraverso i tagli ai finanziamenti che daranno inizio a profonde crisi economiche negli atenei per giustificarne poi privatizzazione e selezione di classe nell'occupazione e nella formazione delle giovani generazioni di oggi e di domani.
comunicato su:
www.controcampus.it
www.julienews.it
fidest.wordpress.com